Virus: ma quanto mi costi? Per ora 11 miliardi di dollari

Una ricerca di Computer Economics analizza l’impatto economico degli attacchi dei virus sui sistemi informatici in tutto il mondo, evidenziando non solo i costi legati al “ripristino” delle macchine, ma anche quelli associati alla perdita di produttività

Sono passate solo poche settimane, quindi è difficile che ci si sia dimenticati di Code Red e dell’allarme che aveva suscitato nei mesi di luglio e di agosto. Ebbene: stando a quanto afferma uno studio condotto da una società indipendente, il solo Code Red avrebbe finora causato in tutto il mondo danni per 2,6 miliardi di dollari.

Ma questa non sarebbe che solo la punta di un iceberg di ben più ampie proporzioni. Secondo la californiana Computer Economics fino a oggi il costo degli attacchi di virus ai sistemi informatici in tutto il mondo ha raggiunto i 10,7 miliardi di dollari. E, a meno di nuovi attacchi al momento non previsti, tutto fa presagire che per l’intero anno la cifra potrebbe salire a 15 miliardi di dollari, in lieve miglioramento rispetto ai 17,1 miliardi del passato esercizio, ma ancora al di sopra dei 12,1 miliardi di dollari registrati nel 1999.
Ovviamente, nulla si può dire: secondo i ricercatori di Computer Economics, infatti, basterebbe un solo bug per riportare il totale nettamente al di sopra dell’anno scorso.

Il più costoso tra i virus esplosi quest’anno è stato senza dubbio il bug Love, che, con le sue oltre 50 varianti ha colpito oltre 40 milioni di computer costando quasi 9 miliardi di dollari. Più “economico” Melissa, costato 1,2 miliardi e il virus Explorer, fermo a 1 miliardo di dollari. Ma anche il recente SirCam non è stato da meno: ha infettato qualcosa come 2 milioni e mezzo di computer, costando oltre un miliardo di dollari. In questo caso, 460 milioni di dollari sono stati spesi per “ripulire” i computer infetti e oltre 575 milioni di dollari è stata l’incidenza sulla produttività.

L’altrettanto recente Code Red ha infettato oltre 1 milione di computer ed è costato 1,1 miliardi di dollari per ripulire le macchine e 1,5 miliardi in perdita di produttività.

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