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Venticinque anni di Web per tutti

Il 23 agosto 1991 è una data storica: quel giorno l’età dell’informazione divenne una realtà per molti.  Il world wide web fu infatti messo a disposizione di tutti coloro avessero accesso ad internet.
Il meccanismo che associava tra loro files sparsi su più elaboratori in giro per il mondo era stato inventato un paio d’anni prima da Tim Berners-Lee, uno scienziato britannico che lavorava al Cern, il laboratorio europeo di ricerca sulla fisica e sull’universo aperto nel territorio di Ginevra nel lontano 1954.
Il primo sito, o meglio il suo precursore, era stato sperimentato venti giorni prima, il 6 agosto 1991, sempre da Berners-Lee.

Le grandi invenzioni sono divise in due marco-categorie, a seconda che siano state realizzate per caso ovvero siano state volute davvero.
Il web rientra in questo secondo caso, e faceva parte d’un lucido sviluppo degli ipertesti che la disponibilità d’una rete estesa metteva a disposizione degli ambienti universitari. La prima pagina è disponibile a questo indirizzo, e per chi c’era è emozionante rileggerla nell’emulazione del terminale a fosfori verdi con editor di linea dell’epoca.

L’idea e l’industria

I primi anni ’90 vibravano di grandi attese per le nuove tecnologie di trasmissione dati. La soluzione di fibra ottica per il video on demand statunitense, sostanzialmente dei videocataloghi di vendita a distanza, era appena fallita; un altro tentativo, di portare sui satelliti i pager/sms/fonia e quindi la larga banda, attraverso le costellazioni di Astra, Globalstar e Teledesic, stava mostrandosi del tutto inadeguata. Ma questi due filoni crearono le aspettative nel pubblico e l’ecosistema industriale sul quale s’innestò il web. Ecco che Al Gore, all’epoca senatore Usa, promulgò l’Hpca, High-performance Computing Act, una legge (bill) che portò, tra l’altro, alle information superhighways che tolsero internet dall’ambito universitario e militare per portarlo alle masse: è il 9 dicembre 1991.

Una curiosità riguarda l’elaboratore sul quale fu sviluppata la prima pagina: un Next, azienda acquistata da Steve Jobs appena cacciato dalla sua Apple. Il Next, che tante belle tecnologie portò in dono, non ebbe successo per vari motivi, tra i quali l’impossibilità di Motorola di rispettare i tempi di consegna per il suo chip Risc 88k: Jobs ricorse agli ormai datati 68k, il cui percorso di crescita non era paragonabile a quello degli 88k. Entrambi i progetti, il chip e la workstation, soffrirono molto per il mancato matrimonio, che probabilmente è alla base della prematura fine di entrambi.

Riassumendo, l’inventore del web è certamente stato Tim Berners-Lee. Non è però dato sapere che sviluppo avrebbe avuto il web senza il Gore Bill.

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