Vale 36,4 milioni di euro il mercato slate in Italia nel secondo trimestre

I dati Sirmi relativi al secondo trimestre dell’anno mostrano un mercato in ripresa sul fronte dei pc, ma ancora sofferente nell’area servizi. Buono il debutto delle tavolette, in questa fase rappresentate da Apple.

È un mercato sostanzialmente piatto quello della digital technology italiana nel secondo trimestre dell’anno, così come emerge dai dati diffusi nella giornata di ieri da Sirmi.

Secondo la società di ricerca, la crescita messa a segno nei comparti hardware e software, una novità dopo trimestri di variazioni negative in entrambi i comparti, viene compensata dal segno meno che ancora si deve attribuire ai servizi e dall’assenza di variazioni di rilievo nel mondo Tlc.
Complessivamente, così, la sola It nel secondo quarter vale 5,39 miliardi di euro, con un regresso dello 0,8% rispetto all’anno precedente, mentre l’Ict nel suo insieme vale invece 15,6 miliardi, con una variazione dello 0,2% anno su anno.

In questo scenario, nel quale anche l’elettronica di consumo segna leggermente il passo, e chiude a 2,25 miliardi di euro, in regresso dell’1,6%, merita una segnalazione la ripresa del comparto pc, che con 809,6 milioni di euro mette a segno una crescita del 5,1%.
In termini di unità vendute si parla di 1,61 milioni di pc client, con una crescita del 9,4% anno su anno. E se i desktop restano piatti rispetto all’anno precedente, attestati sulle 400.000 unità, grazie al contribuito del mercato professionale che cresce del 14%, i notebook mostrano un -3% a quota 721,5 milioni di unità: la crescita del 5,3% sul mercato consumer non riesce a essere compensata dal calo del 14% sul fronte professionale, fermo a 276.000 unità.

Resta ancora molto buono lo scenario nell’area netbook, con una crescita del 29% in termini unitari (398.700 macchine), che si traduce in un giro d’affari di 90,5 milioni di euro, in questo caso in crescita dell’8,3%.

Va segnalata la prima apparizione degli slate nella classifica. Sirmi riunisce in un’unica voce i tablet tradizionale e i nuovi slate che, compessivamente, valgono 75.560 unità, per un fatturato complessivo di 36,4 milioni di euro. Per quanto riguarda i soli slate, è evidente che il riferimento in questo momento solo all’iPad di Apple, mentre si attendono i rilasci dei nuovi dispositivi, Samsung in testa.
Secondo la società di ricerca, le stime di vendita relative all’iPad si attestano, nel trimestre in esame, a 70.000 unità.

Per rimanere sull’hardware, è ancora pesante il calo che si registra sul fronte sistemi: 1.434 unità vendute (-16,1%) per 44,3 milioni di euro (-20%). La variazione negativa si registra sia per i sistemi Unix e proprietari, sia per le workstation Risc su Unix.
In compenso, i pc server crescono del 6,3% a 33.000 unità, pari a un giro d’affari di 86,2 milioni, in questo caso in crescita del 7%. Parimenti, anche le pc workstation registrano un +4,3% a 8.775 macchine, per un fatturato di 19,6 milioni, in questo caso in crescita del 22%. Segno di una ripresa degli investimenti da parte del mondo business.

Non brilla il comparto storage, penalizzato da un pesante downpricing che limita l’effetto positivo di una crescita della domanda in termini unitari guidata dai nuovi paradigmi di cloud e virtualizzazione. La componente hardware vale poco più di 80 milioni di euro, in calo del 9,1%, mentre per il software si parla di 43,8 milioni, in questo caso in calo del 5,4%.

Restano da analizzare il comparto del software e quello dei servizi.
Nel primo caso, grazie soprattutto al contributo del middleware, si parla di una crescita del 2,6% anno su anno, mentre i servizi mostrano un -3,2% attribuibile sia al calo dei servizi di sviluppo, sia a quello dei servizi di gestione.

Quanto alle Tlc, comparto che non mostra variazioni di rilievo rispetto al pari periodo dell’anno precedente, si parla di leggero rialzo del comparto mobile, compensato dall’altrettanto lieve rallentamento delle Tlc fisse.

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