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L’utilizzo delle tecnologie low code in Pirelli

L’analisi recente dell’IT di Pirelli ha portato l’azienda a comprendere che una piattaforma software di Business Process Management con una gestione strettamente integrata dei dati aziendali, mobilità nativa e collaborazione social fosse essenziale per l’evoluzione della sua infrastruttura IT.

Pirelli ha valutato i principali fornitori di tecnologie BPM, individuando in Appian Suite la piattaforma ideale per sé. Oltre al design drag-and-drop, alla non necessità di programmazione, al suo processo integrato, alle funzioni di gestione di analisi, report, eventi e contenuti, Pirelli ha apprezzato l’approccio futuristico di Appian, che passa attraverso le innovative funzioni della piattaforma applicativa.

Luca Urban, Global Head of Enterprise Solutions, Core Platforms and User Services di Pirelli

Chi è Pirelli

Pirelli è azienda leader nella produzione di pneumatici di alta gamma e dalle elevate prestazioni. È presente in oltre 160 paesi e possiede 21 stabilimenti nei cinque continenti. Con sede in Italia, Pirelli produce pneumatici premium per auto, camion, moto e competizioni sportive con una vasta gamma di prodotti concepiti per ottenere il massimo delle prestazioni e del comfort su tutti i tipi di strada e in tutte le condizioni atmosferiche.

Abbiamo chiesto a Luca Urban, Global Head of Enterprise Solutions, Core Platforms and User Services di Pirelli, di spiegarci la scelta e il processo implementativo.

Quando Pirelli si è orientata all’utilizzo delle tecnologie low code e perché?

In generale Pirelli ha introdotto le prime tecnologie low-code già nei primi anni 2000 e a cavallo tra il 2011 e il 2012 è stato realizzato il primo pilot Appian. Appian è stata introdotta per l’automazione di nuovi processi caratterizzati da task human intensive e che richiedevano una particolare flessibilità.

 

L’impiego della piattaforma Appian ha favorito l’adozione della strategia di digitalizzazione grazie a una piattaforma di BPM (Business Process Management) che ci ha consentito di seguire le esigenze degli utenti e più in generale del business e la veloce evoluzione del mercato. Riuscire ad adeguare i nostri processi disegnati all’interno del sistema BPM per rispondere alla necessità di cambiamento ha richiesto agilità e flessibilità nella metodologia ma possiamo confermare che nella tecnologia “low code”, che per sua natura consente di sviluppare e implementare rapidamente applicazioni che funzionino compatibilmente con i sistemi preesistenti nell’azienda, abbiamo trovato un alleato.

Quali sono gli obiettivi di ottimizzazione dei processi che vengono raggiunti con questa tecnologia?

Pirelli utilizza la piattaforma Appian sia per gestire processi non strutturati fortemente human Intesive sia come orchestratore di processi inter-funzionali. L’uso di questa tecnologia ha permesso dei cicli di re-work al fine di ottimizzare o recepire tutti i requisiti/cambiamenti del business mantenendo comunque tempi di realizzazione e costi molto ridotti rispetto alle tecnologie tradizionali.

A mio avviso adottare una soluzione di questo tipo significa aumentare l’efficienza: si riescono infatti a ottenere risultati maggiori rispetto alle tecnologie tradizionali riducendone i tempi di implementazione. Inoltre con l’esperienza che abbiamo maturato possiamo affermare che un altro aspetto di estremo valore è la componente collaborativa stimolata da queste tecnologie, che permette una forte sinergia tra ICT e utenti consentendo uno sviluppo più rapido.

La riduzione dei tempi di implementazione ci consente di raggiungere velocemente il primo prototipo dando dei riscontri oggettivi su eventuali ottimizzazioni o affinamenti. Anche i casi di fault sono stati evidenziati in modo rapido e conseguentemente mitigati da azioni correttive nelle iterazioni successive.

Secondo Silvia Fossati, Managing Director Southern Europe di Appian, sul mercato si sta creando una netta separazione tra aziende che forniscono strumenti di sviluppo low-code e quello che sta facendo Appian, con la piattaforma di Enterprise low-code, che consente di ospitare le applicazioni aziendali ovunque, di eseguirle su qualsiasi dispositivo e di accedere ai dati ospitati nei vari sistemi aziendali. Pertanto, oltre alle caratteristiche di velocita’ e flessibilita’ tipiche del low-code, si sta puntando su aspetti di affidabilità, sicurezza e globalità, necessari per i deployment a livello enterprise.
Quando si parla di automazione intelligente, Appian rende semplice integrare e rendere immediatamente fruibili i dati e la conoscenza resi disponibili da altre tecnologie, quali RPA e Intelligenza Artificiale. Grazie al ruolo di Appian come orchestratore, tali tecnologie possono essere calate efficacemente nel contesto aziendale e produrre un reale valore di business.

Quali competenze servono a Pirelli per utilizzare la tecnologia low code?

Certamente rispetto al passato, dove erano necessarie competenze specifiche per scrivere il codice, queste piattaforme permettono l’implementazione rapida di applicazioni di business con poca scrittura di codice, pochi investimenti in configurazione e non da ultima tempi di formazione più contenuti. Nella nostra esperienza è stato possibile un ribilanciamento delle competenze verso la gestione e il processo rispetto a skill di developer. Siamo stati in grado di formare velocemente anche un team di nostre persone, creando un competence interno che favorisce ancor di più la rapidità per le operazioni di maintenance e i nuovi sviluppi.

Come si valutano i benefici e come si pianifica lo sviluppo tecnologico?

I benefici vengono misurati attraverso kpi ad hoc che misurano il tempo di completamento di un’applicazione costruita in Appian rispetto al precedente processo tradizionale piuttosto che l’efficienza generata grazie all’orchestrazione e alla riduzione delle attività “human intensive”.
Per quanto riguarda la pianificazione delle attività non è possibile a nostro avviso utilizzare al meglio queste tecnologie senza adottare un framework metodologico come Agile; lo abbiamo introdotto mantenendo però un approccio ibrido Agile/waterfall che ci ha permesso di sfruttare il meglio delle due modalità.

In che direzione puntano le strategie IT complessive di Pirelli nell’ambito dei progetti che coinvolgono le tecnologie Appian?

Siamo ora impegnati nell’introduzione della robotic process automation in varie aree aziendali, per l’automazione dei task manuali e ripetitivi: dall’HR al Purchasing sino alla Compliance. Andiamo così a recuperare ulteriora efficienza e instauriamo processi digiali completamente automatizzati, con il BPM di Appian che fa da collante ed orchestratore di tutto il processo.

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