Unix, vita lunga

Una società di ricerca americana ha preso il polso al “vecchio sistema open”, che risulta essere longevo. Il migliore Unix, quello di Ibm.

Gabriel Consulting Group, società di analisi dell’Oregon, fra ottobre e novembre 2006 ha sentito 277 grandi utenti Usa di Unix per poter avere un quadro “clinico” dello stato del “vecchio” sistema operativo. Si è trattato di ritrarre una situazione tipicamente americana, ma che comunque è in grado di far sentire i propri risvolti su tutto il mercato.

La ricerca, articolata su tre grandi tematiche (tecnologia, analisi dei vendor e impegno futuro) ha coinvolto i responsabili dei sistemi informativi di grandi aziende, fra i 4mila e i 10mila dipendenti. Il 76% dei rispondenti ha nei propri datacenter almeno due tipi di Unix, il 38% ne ha anche tre.

Importante rilevare che quasi il 70% degli It manager sentiti ha asserito di aumentare l’utilizzo di Unix. Il 22% lo utilizza come in passato e solo il 26% ne fa un uso minore.

E Unix non vuol dire solo grandi server. Secondo l’analista il sistema operativo tiene anche su dispositivi di fascia bassa.

Quanto alle opinioni degli intervistati su quale Unix sia il migliore, la palma degli utenti sentiti da Gabriel Consulting va a Ibm, che vince per criterio tecnologico (un indice che tiene in considerazione fattori performance, scalabilità, disponibilità), seguita da Sun e Hp. Classifica identica anche quando si tratta di analizzare servizi di vendita, supporto e aggiornamento. E per il futuro, il 42% dei 277 It manager intervistati ritiene che quello di Ibm possa essere fino al 2011 il miglior Unix. Che lo possa essere quello di Sun lo pensa il 34% e il 24% di Hp.

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