UnitedLinux addio

Ufficializzata la fine del consorzio nato alla fine del 2002. La permanenza di Sco tra i membri ne rende inefficace l’operato. Così Suse esce di scena, senza negare però la collaborazione con Caldera e Turbolinux

26 gennaio 2004 Così muoiono le buone intenzioni. Senza clamore, del resto mancava solo l’annuncio ufficiale, LinuxWorld ha officiato la fine di UnitedLinux, il consorzio creato alla fine del 2002 da Sco, Conectiva, Caldera e Suse, con l’obiettivo di unificare l’attività di sviluppo delle diverse distribuzioni Linux presenti sul mercato.
Maestro di cerimonie, Novell.
Nel corso di un incontro con la stampa, la società ha confermato la notizia che già mesi prima l’annuncio dell’acquisizione, Suse aveva abbandonato il consorzio, con una sola e semplice motivazione. Non essendosi Sco a sua volta ritirata, non c’era alcun senso mantenere viva una collaborazione senza premesse valide.
Tuttavia, al di fuori del consorzio, Suse ha continuato e continuerà a collaborare con gli altri due membri del gruppo, Turbolinux e Conectiva.
Secondo Idc, la decisione di Suse non nasce solo dalla contraddizione insita nella presenza di Sco nel consorzio, ma anche dalla consapevolezza di aver di fatto svolto finora il maggior carico di lavoro, in termini di sviluppo.
Nonostante ciò, secondo la società di ricerca, UnitedLinux non ha mancato del tutto i suoi obiettivi: in poco più di un anno di vita reale e in meno di sei mesi di vita effettiva è riuscito a coinvolgere un numero sempre crescente di Isv nelle attività su Linux server. Il che non è davvero poco.

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