Unisys, pronti i nuovi mainframe Dorado a 32 processori

I sistemi, di prossimo lancio, andranno a sostituire gli attuali ClearPath 7402 e 7802. Estesa anche l’offerta di servizi.

16 maggio 2003 Due nuovi modelli mainframe verranno introdotti sul mercato da Unisys a partire dalla prossima settimana. Si tratta dei modelli Dorado 140 e Dorado 180, che andranno rispettivamente a sostituire gli attuali sistemi ClearPath 7402 e 7802. Le nuove macchine sono l’equivalente di fascia alta del modello Dorado Model 110 annunciato da Unisys a febbraio. Basato sul sistema operativo Os 2200, il Model 180 è in grado di ospitare fino a un masso di 32 processori per immagine di sistema e vanta una potenza di calcolo massima pari a 2.350 milioni di istruzioni secondo. Il modello 140 supporta invece un massimo di 16 processori e la potenza di calcolo varia da 40 a 1.650 milioni di istruzioni al secondo. Il sistema 180 comprende anche una funzione di “ridistribuzione della performance” attraverso la quale l’amministratore può decidere quanti processori assegnare alle singole applicazioni. «L’utente ha la piena libertà di partizionare i Mips come più gli piace – spiega il responsabile del program marketing Unisys Mike Hall nel corso di una intervista via Web -. È il cliente a decidere quanti e quali processori impegnare». Il nuovo sistema sarà inoltre in grado di erogare a richiesta una capacità di calcolo aggiuntiva, attraverso le feature che attiva e disattiva i singoli processori in funzione del carico.

La macchina è basata sulle versioni a 1,5 e 2 GHz dei processori Intel Xeon e avrà una memoria massima di 48 gigabyte.

L’offerta Unisys non si ferma all’hardware e software di integrazione ma si estende anche ai servizi che garantiscono alla clientela l’aiuto necessario per mettere a punto l’integrazione applicativa. L’iniziativa Unisys nel mercato dei servizi si concretizzerà il mese prossimo con l’introduzione delle cosiddette business blueprint, veri e propri schemi predefiniti pensate per impostare una infrastruttura capace di adattarsi con estrema facilità alle mutevoli condizioni dei processi aziendali.

Unisys intende assistere i propri clienti nell’impiego di un’ampia gamma di tecnologie di integrazione, inclusi il Business Process Execution Language, Xml, Microsoft .Net, Ibm WebSphere e J2ee, per connettere e disconnettere le applicazioni in base alle singole esigenze. Il servizio comprenderà una serie di flussi di lavoro preconfigurati pensati per diversi segmenti verticali, dalle telecomunicazioni ai servizi finanziari. Secondo il responsabile della divisione di business transformation Unisys, Ralph Welborn, «l’idea è di ridurre i costi di progettazione e implementazione dei processi». Le blueprint contengono i modelli di esecuzione delle normali procedure aziendali, come un sistema di prenotazione dei posti per una linea area piuttosto che per l’amministrazione dei tipi di polizza assicurativa. Pur potendo già contare sui servizi per oltre il 75% del suo fatturato, Unisys intende espandere ulteriormente questo filone, rafforzando la propria presenza sul mercato. Nell’ultimo anno, sottolinea Welborn, sono stati assunti duecento partner provenienti dalle Big Five della consulenza. Unisys oggi occupa circa 24 mila persone nei soli servizi.

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