Il costruttore completa così il cerchio per il proprio programma, in precedenza disponibile solo per Red Hat.
14 marzo 2003 Nel corso della manifestazione Cebit ad Hannover in Germania, Oracle ha annunciato l’allargamento della sua iniziativa Ubnreakable Linux ai sistemi operativi forniti dall’alleanza UnitedLinux. Fino a oggi l’offerta software Oracle riguardava i sistemi Red Hat. In futuro il supporto viene assicurato anche nel caso delle distribution di Conectiva, Sco Group, Suse Linux e Turbolinux. Per ottenere questo supporto gli utenti devono sottoscrivere un contratto relativo ai prodotti Oracle e un secondo contratto con uno dei fornitori e fondatori del consorzio UnitedLinux. I costi di questi contratti possono variare a seconda dei casi. Dave Vargo, vice president Oracle responsabile del Linux Program Office spiega così il meccanismo dell’iniziativa: «Chi esegue un ambiente Oracle su una distribuzione Linux appartenente all’ambito del programma UnitedLinux e incontra dei problemi, riceverà da Oracle la necessaria assistenza al ripristino delle funzionalità, anche se i problemi risalgono al sistema operativo stesso. Saremo insomma in grado di offrire un fix per il sistema operativo».
UnitedLinux è già stato certificato per l’insieme dell’offerta Oracle e Oracle utilizza Linux al suo interno per gestire alcune funzioni, con l’obiettivo di spostarsi completamente su questo sistema operativo, conclude Dargo. Collaborando direttamente con il team di sviluppo di UnitedLinux Oracle ha aggiunto al sistema operativo nuove funzionalità, in particolare a livello di gestione delle memorie virtuali e dei sottosistemi di input/output. Le aziende che hanno la necessità di creare dei cluster basati su UnitedLinux per l’implementazione di grandi applicazioni devono d’ora in poi ricorrere al supporto di aziende come Oracle. «Il clustering – sottolinea il Ceo di Suse, Richard Seibt – non fa parte dell’attuale versione di UnitedLinux». Oracle, sostiene Dargo, ha colmato questa mancanza.
