Una rete mondiale supporta le aziende italiane

Ben 104 uffici sparsi in 80 Paesi. L’Ice rappresenta il primo punto di contatto per curare gli affari dei nostri connazionali all’estero. Ma molte attività partono dall’Italia

Sono in tanti gli uffici preposti al contatto economico tra l’Italia e gli
altri Paesi, molti con missioni di categoria trasversali alle varie regioni
della Penisola, altre attraverso le varie, tante, Camere di commercio che hanno
sede nelle varie province, altre ancora che raggruppano attività di più
enti. Fra tutte, l’Ice (Istituto per il Commercio Estero) vanta una validità
nazionale, con 16 uffici nel nostro Paese e con presenza diretta di 104 unità
operative in 80 Paesi stranieri. L’Istituto è un’emanazione del ministero
delle Attività Produttive, da cui riceve sia i finanziamenti, sia le
direttive sui settori dove focalizzare i maggiori interventi, e la pragmaticità
dei propri intenti è “genetica" fin dalla sua fondazione, nel 1926,
avendo avuto come primo presidente Alberto Pirelli: un industriale privato a
capo di un ente pubblico (all’epoca un’autentica novità).
Pier Paolo Celeste, direttore della sede regionale per la Lombardia, ci
ha fornito alcune indicazioni sulle attività svolte dall’Ice: «L’Ice
rappresenta la rete più estesa per l’internazionalizzazione delle aziende
italiane, in Italia e all’estero. Essendo un ufficio di pubblica utilità,
abbiamo il dovere di informare, assistere, formare e promuovere le aziende italiane
all’estero e viceversa. I servizi di assistenza che vengono erogati dalle nostre
strutture sono di vario tipo, e sono mirati a rispondere alle esigenze di chi
intende esportare prodotti, ma anche di chi cerca partner esteri per importarne
i prodotti.
In tal senso svolgiamo indagini sulla recettività del prodotto
nei vari Paesi, e la ricerchiamo eventuali partner interessati. Per quanto riguarda
l’attività di promozione, analizziamo i settori in via di sviluppo nei
vari Paesi, e da qui le possibilità di intervento per i nostri connazionali.
In media vengono attivati circa 80.000 contatti con imprese straniere l’anno.
Sul fronte importazione, invece, effettuiamo un monitoraggio sui possibili vendor
che possiedano un’offerta di un certo interesse per mercato italiano e controllare
che non ci sia eccessiva sovrapposizione di offerta sul territorio».

Far conoscere il mercato italiano
Un altro aspetto importante è l’attività formativa che Ice svolge,
soprattutto nei confronti delle aziende straniere, con corsi per far conoscere
a tecnici e manager stranieri le particolarità del mercato italiano.
L’istituto svolge una serie di attività nel corso dell’anno, alcune schedulate
in base agli appuntamenti fieristici che si svolgono nel mondo, altri, invece,
organizzati di volta in volta in base alle esigenze espresse da aziende, sia
estere, sia italiane, che hanno necessità di incontrarsi e conoscersi.
I vantaggi per le aziende che si rivolgono all’Ice, piuttosto che fare da sole,
sono vari, dalla riduzione dei costi per la partecipazione a fiere con sede
all’estero, oppure la possibilità di usufruire di un eco pubblicitario
superiore a quello ottenibile con azioni singole.
Nel corso di quest’anno, ad
esempio, per quanto riguarda il settore Hi-tech, sono sei i "Punti Italia"
previsti, vale a dire i presidi collettivi a manifestazioni all’estero, di cui
uno in Russia e sei negli States, mentre due sono le fiere organizzate con padiglioni
tricolori, una al Broadcast Asia, che si tiene dal 16 al 20 giugno a Singapore,
e l’altro a una fiera sulla sicurezza che si terrà negli Emirati Arabi,
di cui non si conosce ancora la data. Altre attività comprendono i workshop
all’estero, in cui aziende italiane incontrano operatori locali.
Ma iniziative
si svolgono anche sul suolo italiano, come le missioni di operatori stranieri
in visita allo Smau o ad altre fiere di settore. «Varie sono anche le
occasioni di incontro di delegazioni di aziende estere con realtà italiane
– riprende Celeste -. Solitamente si tratta di country presentation, cui partecipano
anche i ministri dei Paesi interessati, e nel corso delle quali vengono fatte
le presentazioni dei Paesi, con descrizione della loro economia, dei loro punti
di forza produttivi e delle opportunità di sviluppo per le cooperazioni
internazionali. Ma le nostre attività non sono solo di contatto. Ci occupiamo,
infatti, di effettuare indagini di mercato per i diversi settori nelle varie
nazioni, di segnalare Paesi con situazioni a rischio, sia economico, sia politico,
con valutazioni delle potenzialità di business offerte, con una veste
consulenziale che va al di là del semplice ‘tramite economico’. La nostra
rete estesa di uffici in così tanti Paesi, poi, ci consente di essere
il primo punto di supporto per gli operatori italiani, e spesso ci occupiamo
anche della risoluzione di molte controversie che possono insorgere tra le parti,
spesso legate a culture, legislazioni o lingue diverse».

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