Una porta d’accesso per il business delle imprese

Il corporate o enterprise portal può essere definito come l’unico vero erede del client aziendale. Grazie al suo “massiccio” framework, non ci sono quasi più limiti alle possibilità di collegamento a dati e applicazioni, che sono riproposte agli utenti in nuove vesti su misura

A distanza di qualche anno da quando il termine “portale” ha preso il
volo, molte sono le certezze consolidate, accanto alle più recenti
innovazioni. Tra i dati di fatto, rientra la loro definizione: i
portal (quelli di area business) sono punti di accesso unificato alle
varie fonti informative e applicazioni disponibili all’interno di un
network aziendale. Si può affermare che l’enterprise portal
rappresenti un’estensione del Web, dei middleware e dei database tesa
a supportare i requisiti di una azienda Web enabled. Estremizzando,
il portale rappresenta il client per eccellenza dell’era
dell’e-business, rappresentando il punto di convergenza per l’utente
tra fonti di contenuto esterne, applicazioni legacy “Web enabled” e
applicazioni di nuova generazione. Ed è un’interaccia “mutante”, che
cambia col variare dei contenuti che appaiono sulla scena.
Un’altra certezza è relativa alla categorizzazione dei portali di
area business, che si può stigmatizzare in un quartetto di
macro-insiemi, gli stessi utilizzati da PortalsCommunity.com, una
community su Web dedicata a sviscerare le problematiche nel nostro
tema. Accanto ai portal per la comunità degli impiegati (che
coinvolgono le aree Hr, training, amministrazione, finanza, legale,
It e via dicendo), vi sono quelli di supporto al Crm (il cui target è
rappresentato da marketing, vendite, assistenza). Seguono le
community destinate ai fornitori, che supportano attività di ordering
e fulfillment, procurement e sourcing, e quelle per i partner,
focalizzate sulle funzionalità collaborative.
Indipendentemente dalla vocazione di un portale, all’interno del suo
framework tecnologico giocano varie componenti stratificate che
concorrono a realizzare altrettanti servizi. Innanzitutto, c’è lo
strato deputato alla presentazione dei contenuti e delle portlet
(cioè le applicazioni che “assemblano” differenti informazioni):
concretamente, l’interfaccia del browser in Html o Wml (Wireless
markup language). L’insieme delle componenti che formano
l’infrastruttura, invece, fa perno sull’ambiente del Web server e
sull’infrastruttura di sicurezza. È a questo livello, infatti, che
sono “costruite” le funzionalità di load balancing, caching, high
avalability e le prestazioni in generale. Spettano, invece,
prettamente ai sistemi di sicurezza le funzionalità cruciali che
garantiscono l’accesso sicuro (dai firewall alle Vpn) le procedure di
autenticazione e il cosiddetto single-sign-on. L’importante livello
deputato alla gestione dei contenuti, poi, include un motore di
indexing full text, ma può avvalersi di un sistema evoluto di content
management (interno o esterno) per le procedure di pubblicazione e
approvazione all’interno del portale. Una buona fetta di valore
aggiunto, infine, è apportata dai servizi di collaboration, che
consentono agli utenti di sfruttare spazi di lavoro condivisi.
Ma il punto focale per ogni sviluppo poggia sulle capacità di
integrazione del portale, a livello di applicazioni esistenti e di
quelle future. Tali funzionalità sono generalmente fornite da un
motore interno che sfrutta interfacce Api oppure da uno strato di
Enterprise application integration per la connessione con le
applicazioni di back end. Un livello di accesso e interazione ben
concepito deve permettere il collegamento con eventuali nuove
applicazioni e, a questo proposito, i più guardano agli onnipresenti
Web service come soluzione candidata.
Non va dimenticato che l’integrazione basata su un’architettura di
portale può fornire una solida base per una strategia di Business
intelligence, soprattutto in virtù delle caratteristiche di
personalizzazione role-based, che assicurano che determinate
informazioni arrivino alla persona giusta.
Insomma, il corporate portal mette d’accordo tutti? Sotto molti
aspetti non v’è alcun dubbio ma, come sottolineano alcuni esperti, se
le capacità di accesso a una grande varietà di dati è garantita, non
altrettanto si può dire per le potenzialità del data entry, che sono
ancora alquanto primitive.

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