Una Java virtual machine sui server Es7000 di Unisys

La società di Blue Bell ha integrato una Jvm all’interno dei suoi server midrange. L’obiettivo è di favorire il porting delle applicazioni Java da ambienti Unix a Windows.

16 luglio 2003 Unisys ha deciso di integrare funzionalità Java all’interno dei propri server Windows Es7000. La casa di Blue Bell ha presentato, infatti, una Java virtual machine per i suoi server midrange, macchine scalabili fino a un massimo di 32 processori. La Java virtual machine può essere scaricata gratuitamente, permettendo alle aziende che utilizzano applicazioni Java based, la maggior parte delle quali le impiega per svolgere compiti di front end in ambienti Web, di consolidare diversi server su una macchina sola. Tale tecnologia, a detta dei vertici di Unisys, garantisce scalabilità alle applicazioni e consente di liberare spazio all’interno dei data center, oltre che di facilitare la gestione dei server. Le aziende potranno, inoltre, grazie alla Jvm di Unisys, portare tutte le applicazioni Java che in precedenza risiedevano su sistemi Unix all’interno di un server Wintel. Unisys, che già offriva la Jvm sui suoi sistemi mainframe di fascia alta ClearPath, ha mutuato la tecnologia in questione dall’offerta Open Net Environment di Sun e l’ha modificata, ottimizzandola per permettere di utilizzare tutte le funzionalità dei propri sistemi Es7000, come l’advanced memory e il thread management.

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