Una Amd in rosso vuole vendere Spansion

Trimestrale difficile per la società, penalizzata dal negativo andamento delle attività legate al mondo delle memorie. Pronta la vendita di Spansion, ma il momento non è forse il migliore.

Le difficoltà legate al business delle memorie portano al rosso la
prima trimestrale di Amd
, che annuncia di essere pronta allo
spin off di Spansion, la joint venture su la giapponese Fujitsu
dedicata alle memorie flash.
Nel periodo in esame, Amd
ha registrato un lieve calo nelle vendite, che sono passate da
1,24 a 1,23 miliardi di dollari, mentre le perdite
hanno toccato i 17,4 milioni, pari a 4 centesimi per azione, in deciso contrasto con l’utile di 45,1 milioni di dollari, pari a 12 centesimi ad azione, del pari periodo dell’anno precedente.
Gli analisti si attendevano un utile nell’ordine dei 2 centesimi per azione.
In questo scenario, va detto che le vendite di processori hanno raggiunto livelli record, tanto da rendere difficilmente ipotizzabile una ulteriore crescita sequenziale nel trimestre in corso.
Ma i processori destinati al mondo pc e server rappresentano il 60% del business di Amd.
Il restante 40%, legato al mondo delle memorie, soffre di una severa crisi sia di fatturato sia di utili, tanto che il chief executive officer di Amd, Hector Ruiz, si dice oggi disponibile a valutare tutte le opzioni, incluso il disinvestimento.
Appare chiaro che la vendita di Spansion, con una offerta pubblica, sia la prima mossa, anche se gli analisti considerano questa operazione davvero difficile.
Non è facile mettere sul mercato una realtà che negli ultimi trimestri non solo ha continuato a perdere quote di mercato, ma è riuscita a mettere a segno due quarter consecutivi di perdite operative.
La competizione da parte di altri player è sempre più forte
e non è questo il momento per un collocamento sul mercato “alle migliori
condizioni”.

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