Un miliardo di euro per finanziare l’informatica italiana

Accordo fra Intesa Sanpaolo e Assinform per investimenti di medio-lungo periodo. Due modalità di accesso a seconda degli importi da finanziare. Per la prima volta l’It vista come strumento strategico anti-crisi.

Gruppo Banca Intesa Sanpaolo, Mediocredito Italiano, la banca del Gruppo Intesa Sanpaolo specializzata nello sviluppo delle piccole e medie imprese, e Assinform, l’associazione nazionale dell’It aderente a Confindustria, hanno sottoscritto un accordo quadro che destina alle imprese associate e ai loro clienti un miliardo di euro per programmi di investimento a medio-lungo termine destinati alla ricerca e all’innovazione tecnologica.

L’accordo nasce sulla scorta di una serie di considerazioni, alcune contingenti, altre strutturali: la crisi, che ha ridotto in maniera drammatica la spesa che le imprese destinano all’It, il conseguente rischio che il livello di competitività delle nostre Pmi sia compromesso in mancanza di investimenti adeguati per la ricerca e sviluppo, la consapevolezza dettata dall’esperienza che le imprese che hanno innovato escono molto meglio dalla crisi, la mancanza di un’adeguata cultura dell’innovazione nell’intero sistema paese, e in particolare nelle nostre Pmi.

“Per troppi anni – afferma Paolo Angelucci, presidente di Assinform – le Pmi italiane hanno considerato l’It alla stregua di un costo. Oggi è notevolmente aumentata la consapevolezza che si tratti invece di un investimento strategico”.

L’importanza dell’iniziativa sta nel miliardo di euro, che rappresenta non solo una cifra significativa in sé (è pari al 9% della spesa It complessiva delle imprese italiane nel 2009), ma anche nel primato storico che stabilisce: è infatti la prima volta che protagonisti della finanza e dell’industria, attraverso una comune piattaforma a sostegno delle imprese, indicano nell’ It, con le sue fondamentali componenti immateriali, lo strumento strategico per superare la crisi e darsi delle chance migliori nella sfida globale.

Ma c’è un elemento in più: Angelucci non nasconde la sua soddisfazione per il fatto che l’accordo possa ridar fiato a un’industria, quella dell’It, che nel 2009 ha registrato risultati da tregenda (meno 8%), mentre il 2010 annuncia anch’esso lacrime e sangue.

L’accordo, illustrato da Carlo Stocchetti, direttore generale di Mediocredito Italiano, prevede due linee di intervento, a seconda dell’importo della richiesta di finanziamento.

La prima, fino a 250 mila euro, le cui domande saranno seguite dalla filiale Intesa Sanpaolo/banche del Gruppo, che offrirà alle imprese richiedenti finanziamenti a medio-lungo termine a condizioni favorevoli e dedicati a investimenti in innovazione, con alto grado di flessibilità e personalizzazione.

La seconda, le domande di finanziamento d’importo superiore a 250 mila euro, saranno seguite da Mediocredito Italiano, che offrirà alle imprese richiedenti finanziamenti a condizioni favorevoli che includono un servizio di supporto specialistico relativo ai progetti destinati a sviluppare o innovare sistemi informativi aziendali.

Quando possibile, si prevede l’utilizzo degli strumenti predisposti dallo Stato per facilitare ulteriormente l’accesso al credito, ricorrendo a strumenti quali il Fondo Centrale di Garanzia, o la Cassa Depositi e Prestiti.

Mediocredito, oltre all’esperienza pluriennale di credito alle Pmi, mette a disposizione una rete di ingegneri specializzati per settore merceologico, esperti di contabilità industriale, il coinvolgimento di ricercatori universitari.

Qual è invece il ruolo di Assinform? Essenziale per velocizzare le pratiche (in 45 giorni al massimo…) e consentire alle imprese informatiche di proporre alle aziende clienti un pacchetto completo di soluzioni It e soluzioni finanziarie, secondo le diverse esigenze.

Tutti e tre i protagonisti delle vicenda sottolineano come l’accordo possa dare alle Pmi un senso di comunità, riducendo in qualche modo la frammentazione che le caratterizza.

Per Passera, l’accordo, importante in un contesto in cui le aziende sono e saranno sempre meno “bancabili”, interessa tutta la filiera per perseguire naturalmente obiettivi di crescita, ovviamente di efficienza, ma anche di maggiore capacità di stare sul mercato.
Passera ricorda anche che l’iniziativa con Assinform si colloca all’interno di un’attività che vede il gruppo Intesa Sanpaolo offrire “una gamma di finanziamenti a medio termine e servizi di consulenza specialistica sviluppati dalla controllata Mediocredito Italiano e destinati alle imprese che intendono migliorare le proprie competenze tecnologiche e di innovazione”.

Il riferimento è alla gamma di finanziamenti Nova+ che finanzia l’intelligenza, l’immaterialità delle idee, il tempo e la creatività dei clienti; un prodotto flessibile che copre fino al 100% del costo del progetto anche senza il ricorso a garanzie reali. Dal 2008, attraverso la gamma Nova+, il Gruppo Intesa Sanpaolo ha già raccolto richieste di finanziamento per oltre 600 milioni di euro (a fronte di progetti di innovazione del valore di 800 milioni di euro), di cui già erogati o deliberati per circa 400 milioni di euro.

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