Un cuore Alpha nei chip Itanium

Secondo alcune indiscrezioni, Intel starebbe realizzando due processori destinati ai server high-end che integrano diversi accorgimenti tecnologici provenienti. dall’architettura acquisita da Compaq lo scorso giugno

Sembra che finalmente si inizino a vedere i primi concreti frutti
dell’accordo tra Intel e Compaq, che lo scorso giugno ha consentito al
costruttore di chip di acquistare i diritti intellettuali del processore Alpha.
Fonti vicine alla società californiana riferiscono infatti che sarebbero in
preparazione due nuove versioni del chip Itanium, chiamate in codice Montecito e
Chivano, che dovrebbero integrare diversi accorgimenti tecnologici provenienti
dall’architettura Alpha. Tali processori dovrebbero giungere sul mercato nel
2004 (Montecito) e tra il 2005 e il 2006 (Chivano).


Interpellata a riguardo, Intel non ha voluto fornire nessun tipo di
informazione e si è trincerata dietro la consueta affermazione: non si
forniscono notizie su prodotti non annunciati ufficialmente. Tuttavia,
l’affidabilità delle fonti fa ritenere sicura la notizia, la quale però fornisce
al momento dettagli sulla reale influenza che avrà il progetto Alpha all’interno
dei nuovi chip. Quello che invece al momento trapela è che i due processori
dovrebbero essere destinati al settore dei server high-end. In particolare,
Montecito dovrebbe succedere a Madison, che a sua volta è il successore di
McKinley, la nuova versione di Itanium prevista per la metà di quest’anno.
Madison, lo ricordiamo, dovrebbe arrivare sul mercato nel 2003 e, inizialmente,
è previsto essere disponibile nelle versioni a 1,2 e 1,6 GHz.


Montecito dovrebbe essere realizzato attraverso un processo costruttivo a
0,13 micron e dovrebbe possedere alcune importanti caratteristiche non presenti
in Madison, come per esempio la funzione di hypethreading. Questa consente ai
programmi di utilizzare diverse parti del processore contemporaneamente
diminuendo così il tempo impiegato per eseguire ogni singolo task.


Dal canto suo, Chivano dovrebbe essere frutto di un processo produttivo a
0,095 micron, tecnica di cui Intel prevede di avvalersi a partire dal 2005.
Questo aspetto consentirà al costruttore di dotare il processore di tutta una
nuova serie di funzionalità, prima fra tutte la possibilità di inserire due core
su un singolo chip o di far stare due processori fisicamente distinti sul
medesimo elemento di silicio.

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