Ue: la cultura deve superare il 4,5% del Pil

La Commissione europea vara una strategia per creare crescita e occupazione nei settori della cultura e delle professioni creative. Le leve: sviluppo di competenze, accesso ai finanziamenti e ai mercati, nuovi modelli di business.

La Commissione europea ha presentato una strategia per potenziare il lavoro nei settori della cultura e delle professioni creative dell’Ue.

Si
parla di architettura, artigianato artistico, beni culturali, design,
festival, cinema e televisione, musica, arti dello spettacolo e visive,
archivi e biblioteche, editoria e radio.
Un aggregato di settori che già oggi costituisce il 4,5% del Pil europeo e dà lavoro a 8,5 milioni di persone.

La nuova strategia della Commissione mira ad accrescere
concorrenzialità e potenziale di esportazione di questi settori e a
massimizzarne le ricadute positive per altri settori, come l’Ict e il
risanamento urbano.

Per promuovere condizioni tali da consentire all’industria
culturale e delle professioni creative di prosperare la Commissione
propone varie iniziative incentrate sullo sviluppo delle competenze, l’accesso ai finanziamenti, la promozione di nuovi modelli di business, lo sviluppo del pubblico, l’accesso ai mercati internazionali e il miglioramento dei collegamenti con altri settori.

La strategia è delineata nel documento “Promuovere la cultura e le professioni creative per la crescita e l’occupazione nell’Ue“, (scaricabile QUI) che prevede una serie di iniziative politiche e di modernizzazione del quadro normativo.

La
Commissione ha anche in programma di mobilitare finanziamenti Ue per
aumentare il sostegno a tali settori, in particolare mediante il
programma da 1,8 miliardi di euro “Creative Europe”, che copre il
periodo 2014-2020, ed i fondi della politica di coesione. 

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome