Ue: Kroes sposa gli open standard

Obiettivo: risparmiare un miliardo di euro nei servizi Ict del settore pubblico. E dire addio al lock-in.

La Commissione europea ha varato una nuova strategia per aiutare le autorità pubbliche a evitare la dipendenza da un unico fornitore di sistemi Ict.
L’approccio è teso a contrastare il cosiddetto “lock-in” e Bruxelles stima che potrebbe consentire un risparmio di oltre 1,1 miliardi di euro l’anno nel settore pubblico dell’Ue.

Senza mezzi termini, per la Vicepresidente della Commissione europea, Neelie Kroes, gli open standard «favoriscono la concorrenza, promuovono l’innovazione e consentono di risparmiare».

Allo scopo la Commissione europea ha pubblicato una guida di orientamento
destinata ai funzionari responsabili della pianificazione e dell’acquisto di sistemi e servizi Ict per gli enti pubblici, che serve a sviluppare una strategia per garantire l’interoperabilità dei sistemi e fornire un servizio efficiente ai cittadini.

La guida consente inoltre di valutare gli standard esistenti per scegliere quelli più adatti ed evitare il lock-in e suggerisce di ricorrere a una pianificazione a lungo termine per sostituire i sistemi che favoriscono il lock-in con alternative basate sugli standard.

Un approccio di questo tipo dovrebbe compensare i costi iniziali più alti che la sostituzione dei sistemi comporta.

La guida fornisce anche ai funzionari responsabili degli appalti pubblici orientamenti pratici e di facile consultazione per aiutarli ad aderire all’iniziativa.

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