Troppi silos operativi frenano il cloud

Risulta da una ricerca di Oracle. Se ne deduce che solamente l’integrazione di applicazioni può rendere le imprese innovative ed efficienti.

Forse l’argomento principe che spinge le imprese a implementare applicazioni cloud è la possibilità di ottimizzare la flessibilità e l’efficacia delle operazioni.
Allora per capire se davvero le applicazioni cloud stiano mantenendo le promesse, Oracle ha commissionato uno studio alla società di ricerche Dynamic Markets, che ha intervistato 1.355 manager di imprese di tutto il mondo con un fatturato di almeno 65 milioni di dollari.
E un primo, notevole, dato emerso riguarda i silos operativi: sono spesso ostacolo al raggiungimento di obiettivi quali l’aumento delle performance di business.

Dallo studio “Cloud for Business Managers: the Good, the Bad, and the Ugly”, emerge infatti che la maggioranza delle imprese non ha ancora integrato bene le applicazioni cloud nelle rispettive funzioni di business.
Questa situazione porta a registrare inefficienze operative che frenano l’innovazione.

Dove il cloud è frenato
Oltre la metà (54%) delle aziende ha registrato negli ultimi sei mesi problemi nella gestione del personale causati dalla mancata integrazione delle applicazioni cloud; criticità che hanno avuto conseguenze persino sulle divisioni che non usano applicazioni cloud.
Un altro 54% ha testimoniato nello stesso periodo l’incapacità di rispettare scadenze di progetto sempre a causa di problematiche relative alla mancata integrazione.

I silos di applicazioni sono una sfida per l’innovazione: gran parte delle imprese (83%) non ha avuto gli strumenti adeguati per ricavare il massimo vantaggio possibile dalle applicazioni cloud dipartimentali, con un intervistato su quattro insoddisfatto della scarsa integrazione con le altre applicazioni. Per il 75% di intervistati è stata minata anche la capacità di innovare facendo leva sulle applicazioni cloud, con poco più della metà degli intervistati (53%) che cita la mancanza di integrazione.
L’impossibilità di integrare il cloud con le installazioni software già presenti (36%) è una problematica di rilievo, seguita dall’impossibilità di personalizzare le applicazioni cloud per soddisfare esigenze business specifiche (33%).

Il problema dei compartimenti stagni
La promessa del cloud fallisce a causa dei processi di business distinti per silos: più di tre quarti delle imprese (76%) ha asserito che la motivazione che supporta l’implementazione di applicazioni cloud risiede nella possibilità di avere un rapido accesso al software; il 47% invece adduce la possibilità di accedere a software più adeguati alle esigenze della propria divisione.
Questo contrasta nettamente con la realtà oggettiva e pone l’accento sull’importanza di far uscire le applicazioni e i processi di business dai silos organizzativi.

Le aziende auspicano una maggiore integrazione applicativa: la maggioranza delle imprese ha riconosciuto il bisogno di migliorare l’integrazione fra applicazioni e funzioni business. Gran parte degli intervistati (81%) ha confermato l’importanza di una piena integrazione delle applicazioni cloud sia fra loro sia con il resto del parco software presente in azienda. Infine, sebbene il 50% degli intervistati riferisca di aver integrato le applicazioni cloud, in modo da poter accedere ai dati cloud di altre divisioni direttamente dalle applicazioni business del proprio dipartimento, una linea di business su due non è ancora in grado di farlo.

In Italia nel 57% dei casi le imprese hanno riferito di criticità nella gestione del personale dipartimentale registrati negli ultimi sei mesi a causa di problemi di integrazione delle applicazioni cloud.
Relativamente allo stesso periodo di riferimento, il 53% ha ammesso l’impossibilità di rispettare le scadenze progettuali a causa di problemi relativi all’integrazione.
Il 78% delle aziende ha riconosciuto l’importanza che le applicazioni cloud siano completamente integrate sia fra loro sia con le soluzioni software già presenti in azienda.

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