Tre focus point per i prossimi tre anni di Bottesi in NetApp

A quattro mesi da suo insediamento nel ruolo di country manager, Bruna Bottesi evidenzia le aree di sviluppo future.

Da quattro mesi in NetApp nel ruolo di country manager, Bruna Bottesi parla con l’entusiasmo di chi arriva in una realtà dinamica, in un momento di crescita nonostante la crisi: ”L’anno fiscale si è chiuso con una crescita del 26 per cento in Italia e del 32 per cento a livello mondiale. NetApp è una realtà in crescita – dichiara – e quel che più conta è che si tratta di crescita interna, perseguita attraverso l’innvazione, la ricerca e lo sviluppo interni”.

Davanti a sé, Bottesi ha gli impegni di un piano triennale molto ”consistente” sia in termini di crescita di revenue, sia in termini di organizzazione, giocato sul quell’idea di Agile Infrastructure, divenuto il leitmotiv di NetApp.
”Possiamo aumentare la nostra market share sul fronte hardware – precisa – , dove c’è spazio di crescita, mentre per quanto riguarda il software, va detto che il nostro è il primo sistema operativo storage al mondo. In realtà, di concerto con tutta l’organizzazione europea abbiamo individuato tre macroaree di sviluppo, sulle quali ci concentreremo nei prossimi anni”.

La prima area è, di fatto, la brand awareness.
Secondo Bottesi, ”in Italia il percepito che c’è di NetApp non rende giustizia a ciò che NetApp è in realtà”. L’idea è che ancora vi sia poca consapevolezza sul brand e dunque l’intenzione è quella di investire per posizionare l’azienda nell’ambito enterprise, soprattutto nella gestione di grandi moli di dati di dati critici.

La seconda area di intervento riguarda il canale e le alleanze.
”Non abbiamo una strategia di canale”, è l’apparente paradosso di Bruna Bottesi. Che subito aggiunge: ”Il canale è la nostra strategia. Non siamo mai andati in conflitto con i partner, nemmeno per quanto i riguarda i servizi”.
Ora è arrivato il momento di sviluppare ulteriormente alcune relazioni, sia per meglio coprire il territorio, sia per erogare maggiori servizi.
”E l’andamento positivo dei rapporto con i nostri partner è tanto più importante quanto più siamo consapevoli che le nostre richieste in termini di skill e competenze non sono certo modeste”.
Ora, ed è questo il terzo focus point per NetApp, è il momento di far partire due iniziative strategiche che guardano, rispettivamente, ai Service Provider e ai Big Data.
Nel primo caso si tratta di un programma per i service provider, al quale sarà dedicato un team Emea: ”Gli interlocutori sono sia i Telco Service Provider, sia nuovi attori, sia operatori locali, come ad esempio Cloud Italia o Aruba che hanno già in essere progetti con NetApp”.
Nel secondo si parla per l’appunto di Big Data, vale a dire di ”mercato in forte crescita, per il quale NetApp dispone di una piattaforma specifica, con la quale va a indirizzare le necessità dei singoli mercai e ambiti applicativi”.

L’ultimo punto, che probabilmente non rientra negli obiettivi concordati con l’headquarter europeo, ma che tuttavia riveste una particolare importanza per Bottesi riguarda lo sviluppo delle persone: ”NetApp – ricorda la manager è stata nominata al terzo posto tra le aziende “best place to work”. Mi piacerebbe poter far parte di questa survey, per la quale è necessario un numero minimo di dipendenti, già il prossimo anno”.

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