Transmeta: è l’ora dell’ultrapersonal

La società ha reso noto che i propri processori sono stati scelti per lo sviluppo di una nuova generazione di pc, estremamente contenuti nelle dimensioni e nel peso

12 gennaio 2004 Transmeta ha reso noto che i propri processori sono stati scelti come base per lo sviluppo di una nuova generazione di personal computer estremamente ridotti nelle dimensioni, i cosiddetti ultrapersonal computer, o Upc, che verrebbero proposti sul mercato come alternativa agli handheld o ai portatili da 2,5 Kg normalmente utilizzati dal mercato business.
Alcuni di questi prodotti sarebbero già disponibili sul mercato e sarebbero stati realizzati da startup quali Antilope Technologies oppure Oqo. Utilizzano Windows Xp come sistema operativo e di conseguenza tutto il software disponibile per questo ambiente, ma sono decisamente più contenuti nell’ingombro, visto che l’unità di misura non è il chilogrammo bensì l’ettogrammo.
Transmeta si dichiara convinta che gli Upc incontreranno grosso favore sul mercato nei prossimi mesi, grazie anche al basso consumo dei processori e alla dissipazione notevolmente ridotta. Se a questo poi si aggiunge che società come Toshiba stanno attivamente lavorando per l’estrema miniaturizzazione degli hard drive, sostiene Transmeta, è facile intuire come il futuro stia proprio nel contenimento delle dimensioni dei pc.
Un po’ più scettici sono gli analisti, per i quali è immediato il paragone con i tablet pc. Le aziende, sostengono, sono restie all’acquisto di questi tipi di prodotti, anche e soprattutto perché hanno ancora costi eccessivi rispetto al prezzo attuale di un notebook.
Il segmento è in crescita, ammette ad esempio Idc, ma è destinato a rimanere decisamente minoritario rispetto al comparto dei notebook tradizionali.

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