Toscana, terra tecnologica

Un’impresa hi-tech su due è di It secondo uno studio di Unioncamere e della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa.

Sono 886 le imprese ad alta tecnologia toscane. Nel 2009 hanno fatturato circa 3,5 miliardi di euro occupando quasi 15mila addetti.

I dati provengono dal primo rapporto delle imprese hi-tech della Toscana realizzato dall’Ufficio Studi di Unioncamere Toscana insieme al laboratorio Main (Management & Innovazione) della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa.

Nel complesso il 48,4% delle aziende censite appartiene all’area dell’Information technology, il 12,9% al settore dell’automazione industriale, il 4,6% opera nel biomedicale e il 2,7% nelle biotecnologie.

Il 58% opera nelle province di Firenze e Pisa.

Obiettivo dell’attività di ricerca, si legge in una nota di Unioncamere Toscana, è stata la ricostruzione e il monitoraggio del mondo delle imprese ad alta tecnologia del territorio, mediante l’individuazione e l’applicazione di criteri per la qualificazione dell’attività tecnologica delle imprese capaci di superare quelli delle verifiche settoriali tradizionali.

L’analisi ha così scandagliato requisiti di natura qualitativa (tipologia di ricerca svolta, partecipazione a progetti europei, propensione ai brevetti) e quantitativa (peso degli addetti e quota media di spesa in ricerca e sviluppo, percentuale di addetti laureati in materie tecnico-scientifiche).

Il 43,7% del campione analizzato ha registrato un incremento di fatturato nel triennio 2007-2009. La percentuale sale a oltre il 50% per le imprese delle Tlc e dei settori legati all’energia e all’ambiente. Performance positive anche per le imprese nei settori dell’informatica e del biomedicale. Nello stesso periodo, però, a livello aggregato il fatturato è tuttavia diminuito del 9,3% in conseguenza perlopiù del trend negativo registrato da un numero esiguo di grandi imprese.

I dati evidenziano una propensione alla creazione di nuova occupazione, con una crescita media del numero di addetti negli ultimi tre anni del +4,5%, oltre che una maggiore attitudine alla creazione di una nuova occupazione qualificata rispetto alle imprese a medio-alto contenuto tecnologico prive dei requisiti di eccellenza individuati dall’indagine.

Una parte ingente del campione oggetto di indagine è costituito da imprese avviate prima del 1990, ma si registra un discreto impulso nel settore anche fra il 1996 e il 2005.

Al momento attuale l’imprenditorialità hi-tech offre segnali di stabilità, ed emergono nuovi settori legati alle life science. La comparsa del biotech in Toscana è stata rilevata dal rapporto nel periodo che va da 2001 al 2005.

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