Tiscali torna a tingersi di rosso

Pur terminando il 2° trimestre con ricavi in crescita del 16% rispetto a un anno fa, l’Isp cagliaritano è tornato a registrare un Ebitda negativo per 9,5 milioni di euro dopo aver raggiunto l’attivo solo tre mesi fa. Un risultato che il mercato non ha apprezzato

30 agosto 2002 Trimestrale fra alti e
bassi per Tiscali. Nonostante il secondo quarter dell’esercizio fiscale in corso
si sia chiuso con ricavi pari a 172,5 milioni di euro, il 16% in più rispetto al
medesimo periodo dell’esercizio precedente, per fatturato ed Ebitda non è
possibile dire lo stesso. Dopo aver finalmente raggiunto l’attivo tre mesi fa,
l’utile ante imposte, interessi e ammortamenti è tornato al segno meno, sotto di
9,5 milioni di euro. Ciò nonostante il management del gruppo ha sottolineato che
nei primi sei mesi dell’anno il margine lordo industriale è più che triplicato
passando da 56,1 a 171,7 milioni di euro, «anche grazie alla capacità di
controllo dei costi e d’integrazione delle società acquisite negli ultimi 18
mesi
».
Delusi investitori e analisti di mercato davanti ai quali
l’Internet Service Provider cagliaritano ha definito di ‘natura transitoria’ la
flessione registrata lo scorso 30 giugno. Tra le cause addotte dall’operatore:
la contrazione del numero di clienti registrata in Francia e Germania, ma anche
lo scarsamente profittevole mercato della pubblicità su Internet e l’accresciuto
ventaglio d’offerta di prodotti e servizi.

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