Tiscali riduce i debiti del 2000

Approvato il bilancio dello scorso anno, l’Internet provider sardo intende risanare i conti utilizzando la riserva sovrapprezzo del 2001.

Dopo aver chiuso l’anno 2000 con un fatturato pari
a 121 milioni di euro, rispetto ai 32,8 registrati nel ’99 dalla capogruppo,
Tiscali ha reso nota l’intenzione di risanare le perdite registrate lo scorso
anno. Il bilancio civilistico della società nel 2000 aveva infatti evidenziato
un risultato negativo pari a 101 milioni di euro (circa 206,2 miliardi di lire),
per lo più determinate dalla campagna acquisti condotta da Tiscali in
quest’ultimo anno. Per attuare il ripianamento, l’assemblea degli azionisti
dell’operatore Internet sardo ha optato per l’utilizzo della riserva
sovrapprezzo realizzata nell’anno in corso.
Non a caso, per il primo
trimestre 2001, Tiscali ha annunciato ricavi consolidati pari 110 milioni di
euro. Si tratta di un risultato in crescita del 383% rispetto a quanto fatto
registrare nello stesso periodo di un anno fa. In particolare, i ricavi da
accesso sono stati pari a 71,2 milioni di euro, mentre i ricavi da portale sono
stati pari a 8,3 milioni di euro. In linea con l’andamento generale del mercato,
hanno invece subito un decremento del 6%, rispetto al primo trimestre 2000, i
ricavi voce.


Tra le recenti acquisizioni
realizzate dalla società guidata da Renato Soru ricordiamo: Guglielmo
GmbH, società tedesca che possiede l’Isp Placet-Interkom; SurfEu.com, gestore
inglese di accessi alla Rete; Cd-Telekomunikace, di cui Tiscali possiede già
l’80% e, infine, Springboard, società Internet conosciuta sul mercato con il
nome di LineOne.


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