Tiscali punta al mercato business

L’idea è di raddoppiare i ricavi provenienti da questo mercato entro il 2007 grazie all’aiuto di specifiche tipologie di partner

«Oltre ai risultati e alle operazioni finanziarie c’è
dell’altro»
. È questa la summa delle considerazioni
di Sergio Cellini, amministratore delegato di Tiscali,
all’ultima uscita ufficiale del management della società
presso la bella sede di Sa Illetta, vicino a Cagliari. La roadmap delle
soluzioni rivolte al consumer prosegue spedita verso le nuove offerte
(Tiscali Voce, WiMax, VoIp e il servizio di posta Tiscali Plus). Ma il
nuovo versante è il mercato business. L’intenzione, secondo
il responsabile della divisione Marco Fuccello, è
di passare dall’attuale quota del 21% (worldwide) al 40% dei ricavi
entro il 2007. Il pacchetto dei servizi Tiscali Business deve essere essenziale
e di qualità e fa leva su un’infrastruttura che può
vantare, già ora, una rete Adsl2 fino a 12 Mbit e tra poco una
Adsl2+ a 24 Mbit. Prestazioni garantite dalla proprietà di un backbone
da 7mila chilometri a tecnologia DwDm capace di raggiungere fino a 40
Gbps e da una copertura Ull (Unbundling local loop) che raggiungerà
il 50% delle linee a disposizione di Telecom Italia.

Servizio garantito
Partendo da questo assunto, i plus di una offerta business, in realtà
non ancora perfettamente definita, saranno: «Banda minima garantita
e configurabile»
secondo il manager e fin qui niente di nuovo
se ci si propone a una clientela enterprise di fascia medio/alta. Ma il
target di Tiscali è la Pmi. Il mercato, allettante ma complicato,
sarà aggredito in diversi modi. «Con un Tiscali Channel
che comprenderà operatori specializzati, una ventina di agenti
diretti che si occuperanno anche del business locale, ma anche una forza
vendita dislocata sul territorio
– prosegue Fuccello – che sarà
equiparata totalmente ai nostri commerciali interni»
.

Il canale
di Tiscali è composto da una cinquantina di operatori, integratori
e Var di provenienza It, ai quali sono proposte forme di incentivazione
particolari come, per esempio, il premio al singolo agente. Fuccello pensa,
inoltre, di offrire provvigioni ma, dopo il terzo anno, legarle al mantenimento
dei clienti. «Vogliamo offrire al partner un "semilavorato"
– prosegue Fuccello – da cui possa partire aggiungendo il suo valore»
.
La prima iniziativa volta a creare la domanda verso le Pmi è stata
l’Inno- vatour (www.innovatour.it),
roadshow itinerante realizzato in accordo con Confindustria.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome