THINK, un libro e la consulenza. La nuova vita di Roberto Masiero

L’ex vice president di Idc dà il via a una fondazione. Come le tecnologie digitali e l’Ict possono contribuire alla crescita economica e allo sviluppo umano

Ha smesso i panni del frequent flyer, ha sostituito le destinazioni transoceaniche con una più comodo ufficio nel centro di Milano e dato l’annuncio sul suo blog. Roberto Masiero is retired, ma ora che la tessera Millemiglia non colleziona più chilometri a manetta l’idea della pensione è ancora molto lontana. Lontanissima.


Con un percorso tipicamente americano e molto poco italiano Masiero ha lasciato la poltrona di vice president di Idc per la quale seguiva il business fuori dagli Stati Uniti per dare il via a una serie di progetti fra i quali spicca THINK (The Innovation Knowledge Foundation), scritto rigorosamente in maiuscolo, fondazione no profit indipendente per sviluppare ricerca su come le tecnologie digitali e l’Ict possono contribuire alla crescita economica e allo sviluppo umano.


Una carriera in aziende Ict fino alla collaborazione con Elserino Piol in Olivetti, poi il salto in Idc, lo start up della sede italiana, gli incarichi in Europa. Masiero ha seguito da vicino lo sviluppo dell’Ict, trasformando la galassia di società del gruppo “in un tutto omogeneo con strategie di business, metodologie di ricerca con un logica reticolare e democratica. Il glocal contro la logica coloniale”. E poi, l’evoluzione del glocal con il passaggio dalla dimensione geografica all’integrazione dei mercati.


23 anni di carriera che l’hanno portato a focalizzarsi sulle visioni strategiche, i Paesi emergenti fra i quali include anche l’Africa e l’egovernment.


Tutta questa esperienza, condita con un database di 1.400 nomi “pesanti”, Masiero la riversa nella fondazione. “La mia generazione – spiega – ha il privilegio di arrivare a 60 anni con di fronte ancora un lungo periodo per dare il meglio. Ha visione, esperienza, energia, risorse (sistemi di relazione) per fare nel modo più efficace quello che vuoi. Ora si possono materializzare i sogni”.


La fondazione che dovrà dare corpo e forma ai suoi sogni basa la sua idea sull’Ict vista come variabile indipendente che sviluppa di


fatto altre quattro aree come la qualità della vita, produttività aziendale, sistemi locali, investimenti su efficienza macchine governative (egov), competitività dei sistemi nazionali (broadband).


THINK avrà una visione internazionale, per il prossimo anno è prevista l’apertura di una sede a Bruxelles, che sarà poi declinata nelle singole realtà valutando gli elementi di competitività delle economie.


“Realizzeremo paper action oriented – spiega Masiero – con dati disponibili liberamente che vogliono essere di supporto ai policy maker”. Nulla di quantitativo, per questo Masiero continua a consigliare caldamente i lavori di Idc, ma analisi, opinioni, presentazione di casi significativi, fallimenti compresi.


“Vogliamo creare ponti per collegare aree geografiche sulle problematiche legate alle politiche per l’innovazione”.


Il sito dovrà diventare un collettore di innovation cases. “Intendiamo creare una mappa di casi innovativi che dia la possibilità di zoomare sulle caratteristiche dei progetti per renderli replicabili”. E fa l’esempio di Venezia 2.0, i progetti del Comune di Massimo Cacciari in tema di wireless, già tradotti in mandarino e presentati qualche tempo fa a Shangai o dell’esperienza di Zefirino Torreblanca, governatore dello Stato più povero del Messico, il Guerrero, che riceve dal governo federale il 95% delle sue entrate totali. In uno Stato senza strade dove la gente non registra i nuovi nati, il governatore ha attrezzato una sorta di ufficio mobile che raggiunge anche i luoghi più sperduti e allestito chioschi che permettono la registrazione dei neonati.



La fondazione sarà dotata di una struttura leggera, con molto lavoro volontario, i cui costi saranno coperti dai contributi dei soci ordinari. I progetti, invece, saranno finanziati da strategic partner, che Masiero individua in aziende Ict e più in generale società interessate all’utilizzo delle nuove tecnologie ma anche enti governativi. L’indipendenza dei lavori, chiarisce, sarà garantita dal board della fondazione.



Il secondo progetto riguarda un libro sulle tecnologie digitali e sviluppo umano che Masiero sta completando e che dovrebbe raccontare le politiche di innovazione seguite nel mondo con i casi di utilizzo e la spiegazione anche dei fallimenti.


Infine, il ritorno al business. “La recessione – osserva – ha provocato un forte cambiamento con margini ridotti a causa della globalizzazione sostenuta dallo sviluppo della banda larga che avvicina il mercato globale alla metafore del mercato perfetto. Il lavoro tende ad andare verso i paesi con più efficienza nella combinazione dei fattori produttivi. Non solo per le attività a basso valore aggiunto ma per tutta la catena della conoscenza fino a ricerca e sviluppo. Non si possono più avere spaventose inefficienze”. Per questo è arrivato il momento delle butterfly company, come la Boutique della consulenza che si appresta a creare. “Una società leggera che integra sistemi di competenze e relazioni eccellenti”. Insieme a lui ci sono otto partner che si occupano di consulting management, e anche tre grandi società di servizi consulenziali specializzate nel Knowledge process outsourcing, It outsourcing e offshoring, science drive tecnology.


La pensione è ancora molto lontana.

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