Tempo di pagelle: Facebook cambia la comunicazione aziendale

L’Osservatorio di Digital PR e Università Cattolica da i voti a Brands & Social Media, con l’obiettivo di stabilire una metrica di successo dei singoli comparti. Nel consumer electronics Nokia trionfa.

Un’analisi della comunicazione online di 20 delle maggiori aziende operanti in Italia attraverso i social media, in cinque merceologie, per un totale di 100 aziende analizzate, è quella in via di svolgimento da Digital PR ed Università Cattolica. I settori individuati sono Consumer Electronics, Automobili, Banche/Assicurazioni, Retail /Grande Distribuzione e Servizi; il primo report, relativo alla categoria Consumer Electronics e basato su dati di aprile, è stato appena presentato; un secondo report sull’automotive verrà rilasciato in luglio e quindi i lavori riprenderanno a settembre.

Le classifiche possono far rumore, ma propongono comunque un punto d’osservazione ampio.

Nell’elettronica di consumo su 20 aziende le presenze italiane sono 16 per Facebook, 12 per Youtube, 9 per Twitter e solo due per corporate blog. Prima in classifica, a grande distanza dalla seconda, è Nokia con 75 punti; seconda è Nikon, con 42,5 punti.
“L’indagine non ha un committente”, dice Vincenzo Cosenza, direttore della filiale romana di Digital PR; “abbiamo considerato venti profili ufficiali delle aziende italiane, anche se multinazionali di origine straniera“.
Nel primo report Nokia Italia è in prima posizione, grazie alla gestione frequente ed oculata dei profili Facebook e Twitter.

Al di là della classifica, la vera novità è rappresentata dall’emergere di una strategia multi-canale anche sui social media. Facebook scrive l’epitaffio sulla tomba dei corporate blog. Finora le aziende sono rimaste troppo spaventate da responsabilità e trasparenza richieste da quell’esposizione, mentre Facebook apre l’azienda gradualmente e senza mettere in primo piano la faccia dell’amministratore delegato.
“Certo i messaggi pubblicati posso essere più leggeri, ma è anche vero che su Facebook l’utente reclama un attenzione maggiore di quella che le aziende italiane si aspettano”, continua Cosenza.
In realtà è una questione di percezione, perché il corporate blog e Facebook sono complementari. “Mi auguro che il blog non si sia bruciato e che FB possa essere un modo per l’azienda per entrare nella comunicazione diretta con il cliente per poi spingersi più in là, per far emergere ancora di più le persone”.

Facebook agisce sul brand ed è un luogo di flusso per brevi messaggi, video, anche assistenza. Anche Twitter si affianca all’assistenza, tra marketing e Crm, con un ruolo emergente: ben 9 aziende sulle 20 considerate hanno un profilo ufficiale in lingua italiana.

Elevato e consolidato è il ruolo di YouTube: 12 aziende alimentano costantemente un profilo aziendale ufficiale con contenuti in lingua italiana.

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