Tempi incerti per i viaggiatori online

Proliferano sul Web le agenzie che si muovono con margini di ritorno particolarmente esigui

Fare un censimento dei siti italiani attraverso
i quali è possibile acquistare un viaggio online è un’impresa pressoché
impossibile. Non solo i principali, come lastminutetour.it, cts.it, nfi.it,
eviaggi.com, travelonline.it, edreams.it, 123.it, clupviaggi.it, ma
anche molti altri, non sempre facilitano la navigazione a causa
soprattutto della presenza di un’offerta variegata che orbita attorno a
logiche di business non sempre di immediata comprensione e spesso di
difficile confronto tra loro.
Vanno, per esempio, distinti i siti che
permettono di effettuare tutte le operazioni online da quelli che si
presentano come sinergici alle agenzie viaggio, oppure che consentono solo
la prenotazione dei biglietti, ma che richiedono di effettuare pagamenti
presso opportune agenzie. Molti di questi siti vengono utilizzati
semplicemente come vetrina per la promozione del business tradizionale e
appare ancora netta la divisione tra operatori che sfruttano la Rete come
complemento informativo alla propria offerta e quelli che, invece,
veicolano via Internet offerte turistiche complete. I grossi tour
operator tendono, per ora, a evitare o almeno a ritardare il loro
ingresso nell’arena del mercato online, per evitare di correre il
rischio di indebolire la propria catena distributiva costituita dalle
agenzie tradizionali.
Alle spalle delle offerte online italiane vi sono
spesso attori che provengono più dal mondo del business su Web che non da
quello dei viaggi e spesso si tratta di investitori esteri dotati di
consistenti capitali che si propongono di organizzare strutture operanti a
livello europeo. Molti dei principali siti italiani (per esempio Last
Minute Tour, eDreams o Nouvelles Frontieres) contano già (o si preparano
ad avere entro breve) siti “gemelli” in Francia, Spagna, Germania e Regno
Unito. Inoltre l’organizzazione di un servizio per la gestione di viaggi e
biglietti via Internet, richiede ingenti costi di investimento dal punto di
vista dell’organizzazione e delle infrastrutture tecnologiche.
A livello
europeo il numero di visitatori dei siti indirizzati ai viaggi è certamente
in forte aumento, segno che la Rete rappresenta un mezzo apprezzato per
orientarsi verso la scelta della destinazione e dell’operatore, anche se
molti preferiscono concludere l’acquisto del viaggio e ritirare tutta la
documentazione presso un’agenzia di tipo tradizionale.
Chi si rivolge a
Internet cerca soprattutto un basso costo e, di conseguenza, il business dei
viaggi su Web si gioca principalmente sulla base dei prezzi, con margini di
profitto molto risicati o addirittura inesistenti, tanto che molti operatori
spesso vendono sottocosto per conquistare clientela e realizzare un database
di contatti.
In questo scenario piuttosto confuso, i dati relativi
all’effettivo successo del turismo online sono discordanti e, a seconda
delle fonti, il fatturato del 2001 associato a esso viene stimato
all’interno di una forbice che parte da qualche decina di miliardi di
lire e non supera i 250 miliardi, corrispondente a qualche punto
percentuale rispetto al mercato del turismo tradizionale.
Si tratta, in
ogni caso, di cifre ancora modeste che trovano le loro motivazioni nella
limitata disponibilità di accesso al servizio, considerando che gli utenti
attivi di Internet in Italia non superano gli 8 milioni (circa il 14% della
popolazione italiana), nella resistenza all’uso dei sistemi di pagamento on
line e, non da ultimo, nel desiderio di ricevere rassicurazioni in
agenzia.
Le società di viaggi online sono pienamente consapevoli di ciò e si
stanno progressivamente attrezzando per fornire al navigatore una serie
di informazioni e consigli che lo aiutino anche a scegliere la destinazione.
eDreams, per esempio, ha costituito una rete di guide virtuali, formate da
persone spesso residenti nelle destinazioni promosse, in grado di dare
informazioni dettagliate e “di prima mano” su specifiche località che non si
limitino semplicemente a quanto è possibile trovare sui cataloghi.
Più
facile, invece, definire il modo in cui si distribuisce il fatturato. La
grande maggioranza di questo, circa l’80%, si concentra nell’acquisto di
biglietti ferroviari e aerei (soprattutto questi ultimi), mentre si stenta
ancora ad acquistare un viaggio completo esclusivamente attraverso Internet:
in tal caso la scelta ricade principalmente su pacchetti vacanza proposti da
operatori molto noti.
Non è un caso che in termini di fatturato si confermi
come il principale degli operatori italiani Alitalia mentre, in termini di
volume di traffico, i siti proposti dagli operatori ferroviari nazionali
la facciano da padrone, con in testa a tutti Trenitalia.it.
Tra le offerte
proposte attraverso Internet i maggiori consensi sono incontrati da voli
aerei, soggiorni e pacchetti turistici di diversi organizzatori
commercializzati con la formula last minute, in cui la possibilità offerta
dalla Rete di consultare con continuità la disponibilità e i costi dei
viaggi ancora invenduti a pochi giorni dalla partenza, rappresenta un
indubbio vantaggio.
Un altro fenomeno in ascesa, anche se ancora limitato in
termini di utilizzo da parte degli utenti, è quello delle aste online,
attraverso le quali è possibile acquistare viaggi a prezzi
scontatissimi. Le basi d’asta possono arrivare, infatti, anche al 25%
del prezzo originale. Per partecipare è necessaria una
pre-registrazione  e chi si iscrive riceve nella propria posta
elettronica, le informazioni relative ai viaggi che verranno proposti e
solo chi è iscritto può accedere all’asta. Sull’onda della preoccupazione
dilagante e della diffusa reticenza nell’utilizzo dei mezzi di trasporto a
seguito dei tragici fatti statunitensi, potremo assistere nel prossimo
periodo a un’alterazione degli equilibri. Come diretta conseguenza di questi
eventi, si stima già per il turismo italiano nel suo complesso, una perdita
di 100 miliardi di lire per il solo mese di settembre, mentre si prevede che
a livello di prenotazioni si assisterà a una perdita per il prossimo anno
compresa tra il 15 e il 25%. 

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