Telefonini: ma chi l’ha detto che è crisi?

I dati Gartner sull’andamento della telefonia mobile sull’intero 2003 sono sorprendenti: crescita del 20% per 510 milioni di unità e picchi della domanda anche dai mercati più maturi

4 febbraio 2004 Sorprendenti. Evidentemente non c’è altro termine
con il quale si possono commentare i dati preliminari rilasciati da
Gartner circa l’andamento del mercato mondiale della
telefonia mobile.
Nonostante i peana a vario titolo cantati
durante tutto lo scorso anno, alla fine i risultati superano le aspettative con
una crescita dell’ordine del 20% e un venduto (calcolato sulle
consegne dei produttori ai loro canali distributivi, ovvero sul sell-in, mentre
il dato sull’utente finale sarà reso noto tra un mese circa) superiore ai
510 milioni di unità.
Anno fenomenale, lo giudica Gartner,
che parla di un inizio d’anno zoppicante sui mercati asiatici, complice
l’effetto Sars (chissà che effetto avrà la nuova influenza aviaria, e non è
retorica), seguito però da una ripresa fulminea nei trimestri
successivi.
Stati Uniti, Europa Occidentale e Giappone
seguono le logiche dei mercati maturi, con una forte crescita della voce
mercato di sostituzione“, con nette preferenze verso modelli
con schermi a colori, fotocamera incorporata, o tecnologie nuove, come ad
esempio W-Cdma e Cdma2000 in Giappone.
I modelli più semplici e, giocoforza,
più economici, hanno fatto la fortuna di mercati come Cina, India,
Russia e Brasile
, con picchi di 18 milioni di telefonini venduti nella
sola India.
E proprio ai mercati emergenti consiglia Gartner di guardare,
mantenendo livelli di massima attenzione sui prezzi.
Perchè, dimenticandosi
completamente parole come saturazione o maturità, per l’analista il 2004
si potrebbe facilmente tradurre in 560 milioni di unità.

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