Telecom limiterà il file sharing

Dal prossimo 1° marzo la società avvierà un’attività di filtraggio del traffico di rete tesa a ridurre il quantitativo di banda occupato, in primis, dai software di file sharing.

Anche Telecom Italia avvierà un’attività di filtraggio del traffico di rete tesa a ridurre il quantitativo di banda occupato, in primis, dai software di file sharing. Secondo quanto illustrato nel comunicato dell’azienda, pubblicato sia sul sito web “ImpresaSemplice” (servizi destinati alle imprese), sia su 187.it, Telecom Italia “nel rispetto del principio di parità di trattamento e ove necessario, si riserva la facoltà di introdurre per tutte le offerte e/o i profili commerciali che prevedono traffico dati, meccanismi temporanei e non discriminatori di limitazione all’uso delle risorse di rete disponibili“.
L’operatore telefonico non bloccherà, quindi, automaticamente, tutto il traffico peer-to-peer ma potrà imporre delle restrizioni, a livello di singola centrale, ove si dovessero presentare fenomeni di saturazione della banda disponibile.

All’atto pratico, spiega Telecom, “limitatamente alle sole centrali in cui si verificano fenomeni di congestione di traffico, (la società, n.d.r.) potrà intervenire sulle applicazioni che comportano un maggior consumo di risorse di rete (peer to peer, file sharing ecc.) limitando la banda dedicata a queste ultime ad un valore massimo proporzionale alla banda complessiva disponibile sulla singola centrale“. Si tratterà, insomma, secondo quanto dichiarato, di limitazioni che entreranno in vigore “al bisogno”, nelle situazioni in cui la centrale telefonica si trova a gestire maggior traffico e solamente per garantire un adeguato livello di performance a tutti gli abbonati.

Nella descrizione delle novità, che entreranno in vigore dal prossimo 1° marzo (dopo l’applicazione di alcune modifiche alle condizioni contrattuali), facendo riferimento alle applicazioni interessate dalla “policy“, accanto alle dizioni “file sharing” e “peer-to-peer” c’è il termine “eccetera” che purtroppo mal chiarisce quali altri servizi potrebbero essere interessati dalle restrizioni. Inoltre, tra i software “peer-to-peer” non ci sono solamente noti software “succhia-banda”: lo stesso client VoIP Skype è un programma che poggia su una rete simile (un network “peer-to-peer” non possiede nodi gerarchizzati ma ciascuno di essi può fungere sia da client che da server).

In questa pagina Telecom dovrebbe pubblicare ed aggiornare la lista delle centrali telefoniche interessate dalla nuova misura. Accanto a ciascuna di esse, dovrebbero essere riportate anche le fasce orarie durante le quali potrebbero essere poste in atto le rimodulazioni di banda.

La società guidata da Franco Bernabé sembra voler puntare su una politica tesa ad ottimizzare l’utilizzo, da parte dei clienti, delle risorse attualmente disponibili. Forse anche nell’ottica del recente lancio di servizio come CuboVision e CuboMusica: realizzata dalla stessa Telecom, si tratta di prodotti che permettono di distribuire contenuti multimediali in Rete dietro il versamento di importi variabili. Tali applicazioni risulterebbero penalizzate nelle situazioni in cui la banda disponibile dovesse tendere a saturarsi: è quindi probabilmente anche per questo motivo che ex monopolista ha deciso di introdurre qualche lacciuolo.

Il comunicato Telecom Italia rivolto agli utenti “consumer” è consultabile cliccando qui; quello riservato ai clienti “business” è disponibile, invece, in questa pagina.

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