Tecnologia e garanzia d’investimento alimentano l’offerta server di Ibm

La società punta sul valore aggiunto delle proprie soluzioni. Nel quadro complessivo, si rinnova l’impegno nel mercato Unix high end, Linux si afferma come strategia a livello enterprise e crescono i settori mainframe e iSeries. Pronti anche i primi blade server e il supporto per Itanium2.

 

All’interno di un mercato server in difficoltà, che nel 2002 dovrebbe assistere a una riduzione del 15-20%, seguito da un 2003 che non si prospetta esaltante, Ibm dimostra ottimismo e una certa soddisfazione, forte del livello raggiunto nel mercato italiano e di una sostanziale tenuta in ambito europeo e mondiale.


Il posizionamento dei nostri prodotti e la strategia legata ai server sta pagando – ci ha spiegato Gianfranco Previtera, vice president Systems Sales per Ibm South Region -. Architetture che per anni sono state oggetto di critiche da parte del mercato, quali mainframe e As400 (ora iSeries – ndr) rappresentano due linee di server che stanno avendo un ottimo successo. I clienti continuano a investire su questo tipo di piattaforme e, in Italia, il secondo trimestre dell’anno è stato decisamente positivo. Sui mainframe c’è stata una grandissima convergenza di progetti di server consolidation e sulla piattaforma As400 abbiamo rinnovato le Acg. I nostri utenti hanno percepito una società che investiva là dove loro avevano già investito in precedenza“. La concorrenza, comunque, resta agguerrita e Hewlett-Packard rappresenta uno dei principali competitor, con cui Ibm condivide la disponibilità di un’offerta completa e una struttura di servizi e supporto molto forte.


Nel 2001, a livello worldwide – ha sostenuto Previtera -, Ibm è risultata confrontabile, in termini di revenue sul mercato server, all’abbinata Hp/Compaq, con circa il 28-29% di market share, mentre in Italia abbiamo circa 10 punti di vantaggio rispetto alla somma dei due. Credo che la competizione con Hewlett-Packard sia una storia ancora tutta da leggere, in quanto le variabili sono moltissime e si dovrà vedere come si orienteranno le scelte di fornitori, clienti e distributori rispetto alla nuova situazione. Probabilmente ci sarà un’opportunità per Hp e una per noi. Noi rispettiamo molto i competitor, ma dal punto di vista tecnologico riteniamo di avere dei vantaggi“. Come ulteriore elemento di vantaggio competitivo, Ibm fa affidamento sulla propria massa critica proponendosi sempre più come una società integrata agli occhi dei clienti, in grado di garantire vantaggi che non siano solo a livello hardware, software e servizi, ma determinati da un’offerta globale. “La partita si gioca sempre meno nelle nicchie


e sempre più sulla massa critica – ha specificato l’interlocutore -, che dal punto di vista tecnologico, significa, per esempio, poter sfruttare i vantaggi che abbiamo sulle piattaforme Unix anche su mainframe. Ogni linea di prodotto è vissuta da Ibm con una forte specializzazione, ma, nel contempo, cercando di ottenere sinergie tra i vari prodotti. Per esempio, stiamo progettando i server tenendo in considerazione quanto avviene nei sistemi storage, perché si parla sempre più spesso di server e storage integrati e di San“.

Le aree calde


Le arene di competizione sono varie e il mercato Unix è uno di quelli che più sta attraversando un momento di contrazione. Ibm in passato è stata un po’ penalizzata dal fatto di avere annunciato il nuovo sistema operativo Aix 5 senza che vi fosse un adeguato supporto di soluzioni di Isv sul mercato. La società cerca ora di colmare questo vuoto, anche con progetti importanti come quello del Supercomputer Sp Power4 per il Cineca (Consorzio interuniversitario costituito da 15 università e dal Cnr), che rappresenta attualmente il sistema Aix (e il calcolatore) più potente disponibile in Italia, integrando 16 eServer p690 ognuno con 32 processori e con oltre 1 Terabyte di Ram e circa 10 Terabyte di mass storage Ibm.


Siamo convinti di rappresentare lo stato dell’arte tecnologico sui sistemi Unix – ha commentato Previtera -. Lavoriamo insieme ai produttori software per il porting e l’integrazione e abbiamo grosse strutture di supporto in Europa e in Italia. Inoltre, sfruttiamo la ricerca sui sistemi aperti e nell’autonomic computing per implementare funzioni di gestione automatizzata, di autodiagnostica e autoriparazione“. In Linux, Ibm ha sempre dimostrato di credere molto e negli ultimi 18 mesi ha investito circa 1,5 miliardi di dollari per promuovere e supportare la ricerca, lo sviluppo, le vendite e i servizi collegati. Vi sono più di 2mila persone che lavorano su progetti specifici e diversi competence center per accelerare le attività di porting e sviluppo.


Quella di Linux – ha precisato il manager – è una strategia che stiamo lanciando a livello enterprise e che riguarda tutte le piattaforme hardware, storage compreso. Credo che le nuove applicazioni si baseranno su questo sistema operativo e stiamo già osservando le prime implementazioni su larga scala, ma penso anche che Unix e Linux saranno due realtà parallele che coesisteranno“.


Ibm è anche entrata ufficialmente nel mercato dei cosiddetti blade server (un segmento che gli analisti prevedono raggiungerà 3,7 miliardi di dollari entro il 2006), annunciando, alla fine dello scorso mese di settembre, la disponibilità di eServer BladeCenter, dotato della prima unità blade con doppio processore Intel Xeon, che consente di alloggiare fino a 84 blade per rack. Nell’ambito delle piattaforme Intel, la società sta spingendo sulla parte high end, dove meglio può far valere la propria struttura di supporto, e sulla gamma xSeries.


Dopo essere stata tra le prime società ad annunciare un server Intel basato su architettura a 64 bit, Ibm conferma di avere già macchine funzionanti con Itanium2 e il rilascio del primo dispositivo basato su questo processore potrebbe avvenire, presumibilmente, entro i prossimi quattro mesi. “A tutt’oggi – ha concluso Previtera – non riteniamo che vi sia sul mercato un numero sufficiente di applicativi a 64 bit in grado di sfruttare questa tecnologia. Siamo, tuttavia, pronti a rendere disponibili immediatamente le macchine in grado di supportarla, in accordo con i rilasci di Intel“.

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