Tecnodiffusione rilancia su Vobis

Bruno Kraft assicura la buona salute dei punti vendita e sottolinea come il modello di business comporti una forte riduzione del rischio di impresa

1 dicembre 2003 Mi creda non sono sassolini nella scarpa”. Bruno Kraft, direttore operativo di Tecnodiffusione, dopo aver letto un articolo pubblicato su Computer Dealer & Var di questo mese, replica con una serie di fatti avvenuti proprio in questi giorni che dovrebbero dimostrare lo stato di salute dei punti vendita Vobis. “Tant’è che nel giro di due mesi ne abbiamo aperti 21, mentre in tutto, nel 2003, ne abbiamo lanciati 33”.
Attualmente, quindi, i negozi Vobis italiani sono in tutto 181 (secondo i dati riferiti dalla stessa azienda), “e la loro forza – continua Kraft – sta nel fatto che il loro modello di business è accattivante con una forte riduzione del rischio di impresa”. “Dico di più – aggiunge – sono tutti punti vendita con personale altamente specializzato che facevano parte della concorrenza o che erano negozi indipendenti. È finito il tempo dell’universitario che si permetteva di aprire un negozio in proprio e con poca esperienza”.

Ma non solo. Il manager si sente “molto tranquillo” sulla segmentazione dei tre brand di canale (Strabilia, Vobis e Microlink): “Intanto i Microlink sono “spariti dalla strada” nel senso che sono corner in grossi punti vendita di elettronica di consumo, mentre il marchio Vobis è per noi fondamentale perché è di forte attrattiva sulla comunità consumer e sono direttamente in concorrenza con i punti vendita Cdc”.
Il concorrente diretto, però, non sembra molto preoccupato, visto che in una recente conferenza stampa lo stesso Giuseppe Diomelli, presidente del Gruppo Cdc, così si era espresso: “Devo sempre ringraziare Giammarco Binetti perché vendendo i Vobis a Tecnodiffusione ci ha fatto un gran favore”.
Ciò detto, Kraft snocciola qualche risultato. “Prevediamo di chiudere
l’anno attorno ai 300 milioni di euro, mentre siamo molto
soddisfatti di come ha reagito il canale rispetto ai messaggi lanciati alla convention di Fiuggi: buona la richiesta dei server Amd, visto che ne abbiamo venduti 42 con una serie di pc a corollario, e soprattutto altissimo l’utilizzo dei servizi da parte dei rivenditori, specie quelli legati al leasing: il 50% degli affiliati ha aderito ad almeno tre convenzioni
”.

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