Tech Data: creare aggregazione e sinergie di squadra

Esperienze positive per il distributore che ha organizzato diverse iniziative con fornitori e dealer. Raggiunti obiettivi specifici e migliorati i rapporti con i partner di canale

Marzo 2009

In Tech Data il team building è di casa, come racconta Gabriella Tos, channel marketing del distributore lombardo: «La nostra prima volta risale a 6-7 anni fa, per scommessa. Da allora abbiamo organizzato altri eventi interni, che per noi e gli esperti coinvolti sono un ottimo campo di osservazione per ottenere informazioni sulle dinamiche che si instaurano, e che sono le stesse che esistono in ufficio: le reazioni delle persone a una richiesta particolare, strana, i meccanismi di sinergia di squadra, tutti i punti di forza e le debolezze, in queste occasioni emergono con grande evidenza. È un tipo di attività rivolta ai colleghi, anche se succede di coinvolgere partner importanti, come è capitato un paio di volte con Hp. Qui si chiede al tutor di definire dei percorsi precisi, ad esempio per arrivare alla creazione di uno slogan, a una simulazione di vendita, magari su richiesta di un determinato partner che ha percepito difficoltà nel posizionare un nuovo prodotto. Ma facciamo spesso anche eventi esterni per clienti e partner, e sono quelli più divertenti e coreografici, che funzionano bene per l’aspetto relazionale. Si stringono rapporti che proseguono anche in un secondo momento, perché ci si diverte insieme e si modificano gli atteggiamenti nei confronti dell’altro: dopo si continua a riderne insieme, magari ci si chiama con i nomignoli dati nel gioco. Basti pensare alla differenza che fa dare un volto all’interlocutore con cui fino a quel momento si erano intrattenute solo relazioni telefoniche».

Esperienze preziose per curare rapporti che durano nel tempo: «Se potessimo ne faremmo il più possibile, ma bisogna fare i conti con i costi. L’investimento si aggira, per un evento abbastanza strutturato, sui 500 euro a persona, e l’aggregazione che si ottiene non la può dare nessun altro tipo di evento, che siano viaggi premio o altro».
E se qualcuno dei partecipanti fosse reticente? «Non c’è problema, le agenzie alle quali ci appoggiamo, sono abituate a trovare la modalità per coinvolgere le persone: si trova sempre qualcosa da fare per tutti!»

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