System z, uguale verde

Ibm perora la causa del mainframe come economizzatore di energia nei datacenter.

Secondo un recente studio di Gartner entro il 2009, il costo dell’energia elettrica sarà la seconda voce dei costi operativi (dietro solo a quella del lavoro) nel 70% dei data center.

Per le aziende la strategia del consolidamento dei server è ancora il modo principale per porre un freno all’impennata dei costi legati ai consumi elettrici.
Ibm, allora, fa osservare che mediamente in una server farm lo spazio occupato da un System z (cioè un mainframe) è il 10% dell’intera area riservata ai calcolatori e la potenza erogata è pari a quella di centinaia di server.

Il System z, sempre secondo Big Blue, assorbe una minore quantità di energia a parità di capacità computazionale erogata. Potendo quindi ospitare carichi di lavoro eterogenei, tra cui Linux, si evince come molte server farm potrebbero beneficiare dal consolidamento di server sotto utilizzati su un singolo System z. Inoltre, l’architettura mainframe ottimizza il sistema di raffreddamento e quello della distribuzione della potenza abbassando in tal modo la quantità di energia necessaria per l’operatività della macchina.

I System z sono costruiti con un convertitore di potenza Ac/Dc centrale che lavora al 90% dell’efficienza contro una media dei convertitori esistenti per server in rack del 70%.

Ancora secondo Gartner, sul tema dell’energia ulteriori pressioni arriveranno con l’approvazione di nuovi regolamenti pubblici che imporranno alle organizzazioni di attuare opportune politiche di gestione dei consumi elettrici, colpendo quelle meno attente alla loro ottimizzazione.

Secondo l’istituto di ricerca, fa notare Ibm, nell’anno passato si sarebbe registrato un significativo aumento delle implementazioni di server high-density che starebbe causando problemi non indifferenti all’interno dei data center, e questi potrebbero entrare nel mirino delle normative, poichè l’energia necessaria per il funzionamento di un rack di server blade ad alta densità può essere dieci o addirittura quindici volte superiore all’energia necessaria per far funzionare un ambiente server di tipo tradizionale, come appunto il System z.

Per non ritrovarsi quindi con costi ambientali inattesi, al momento di un investimento in nuovo hardware Ibm esorta a soffermarsi su alcuni punti relativi alla capacità computazionale che si vorrà erogare: dalla potenza totale necessaria per gestirla allo spazio totale che i server necessari alla capacità computazionale fissata dovranno occupare, dai costi per il raffreddamento degli stessi (solitamente stimati in un 60% della capacità di power) all’analisi del “power per application”, cioè della potenza che la singola applicazione richiederà alla macchina ogni volta che dovrà essere eseguita.
Nello svolgere un’analisi di Tco dei consumi e dello spazio per il deployment di nuove attività dell’It, conclude Ibm, il System z offre possibilità di risparmi.

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