Symbol sul mercato senza fili

La società presenta Mobius Wireless System, una soluzione che intende proiettare il produttore di soluzioni hardware per la mobilità in diretta competizione coi grossi nomi del mercato networking.

Symbol Technologies ha annunciato Mobius Wireless System, un sistema destinato a rivoluzionare l’architettura delle reti locali senza fili e grazie al quale la società ha varato una strategia aggressiva per entrare sul mercato del networking.

Finora, Symbol aveva applicato la propria tecnologia wireless a mercati verticali, quali la logistica, i trasporti o il retail, nei quali è molto forte. Per il resto, ha operato con accordi Oem, per esempio con società come Nortel o Intel. Adesso, come hanno confermato sia Ray Martino, vice president responsabile dell’area wireless di Symbol, sia Daniele Schinelli, direttore generale della filiale italiana, l’intenzione è quella di entrare in diretta concorrenza con i player del networking orizzontale. Una sfida importante, perché questi ultimi si chiamano 3Com, Avaya o Cisco, solo per citarne alcuni tra quelli che hanno fatto delle Wlan una bandiera. La guerra si giocherà sul canale.
Symbol è storicamente molto forte sui mercati verticali già ricordati, mentre deve costruire quasi da zero la presenza presso il canale di distribuzione più propriamente It. Le strategie della società in questa direzione sono affidate a William Nuti, proveniente da un’esperienza decennale come senior executive in Cisco e recentemente nominato presidente e Coo (Chief operating officer) di Symbol. Se da un punto di vista commerciale la lotta sarà molto dura, sul fronte tecnologico Symbol ha già vinto una battaglia. Il sistema appena annunciato, infatti, presenta caratteristiche innovative che riducono drasticamente il Tco (costo totale di possesso) di una rete wireless, a partire dal prezzo degli apparati fino alle famigerate spese di gestione. Il tutto accrescendo la flessibilità, le capacità di aggiornamento e garantendo livelli di sicurezza al di sopra della media, se non al top delle possibilità.

Innanzitutto, l’architettura del Mobius Wireless System separa le componenti di processo e quella software dall’interfaccia wireless: agli access point tradizionali sostituisce delle “access port”, che ricevono il segnale radio e lo convogliano su una connessione Ethernet allo switch. A questo viene poi collegato il Mobius Axon Wireless Switch, che centralmente elabora i pacchetti provenienti dalle porte wireless. In questo modo, come ha sottolineato Martino, tutti gli upgrade dei nuovi standard possono essere inseriti con una spesa irrisoria, perché si tratta solo di aggiornare il software dello switch. Questo è già in grado di supportare le specifiche 802.11, 802.11b e 802.11a e, a breve, 802.11g. Nel caso, ovviamente, vanno cambiate le access port, ma queste costano un terzo dei normali access point. Dal punto di vista della copertura, la potenza è la stessa, ma lo switch centrale può ospitare processori e memorie più potenti dei singoli punti di accesso, con un miglioramento delle prestazioni in alcuni casi. Lo switch, inoltre, è equipaggiato per supportare tutti i servizi di rete, compresi DiffServ e altre funzioni di QoS, assicurando capacità di layer 2, 3 e 4.

Sul fronte delle caratteristiche software, infine, è da segnalare il supporto di virtual Lan wireless, rese possibili anche dalla elevate capacità di crittografia. Per quanto riguarda la sicurezza, infatti, sono supportati standard molto all’avanguardia, oltre ovviamente a qualli soliti. Per l’encryption, per esempio, è previsto l’uso del Tkip (Temporal key integrity protocol) 802.11i e il Tkip for Mobility, mentre un prossimo upgrade prevede il supporto di AES. Per l’autenticazione e la gestione sono poi supportati 802.1x per Eep/Tls e per il Ttls di Microsoft e Kerberos.

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