Sybase lancia Ase 15 per i grandi volumi

Con la nuova major release, vengono velocizzate le operazioni di query su porzioni di informazioni. E il dato è sicuro.

È al debutto Ase (Adaptive Server Enterprise) 15, nuova “major release” del database relazionale di Sybase. Si tratta di una piattaforma per la gestione dei dati ben collaudata in alcuni particolari ambiti (come il financial) ed è l’asse portante del concetto “unwired enterprise” che anima tutta la strategia del produttore. Accanto vi sono l’integrazione e la movimentazione delle informazioni nelle varie modalità, prima tra tutte quella mobile.


“Siamo di fronte a una crescita incontrollabile dei dati – ha commentato Franco Caprioli, marketing manager di Sybase Italia. Si pensi alle informazioni sul Web o a quelle recuperate da dispositivi Rfid. In questo contesto è fondamentale che il database sia in grado di offrire servizi adatti alla gestione di moli di dati. Ase 15 è stato progettato in quest’ottica“.


Tre sono le innovazioni principali. Le prime due, che agiscono proprio per le grandi dimensioni, sono supportate da una tecnica chiamata smart partition, che spezza la locazione logica e fisica dei dati in frammenti, e dal nuovo motore di ottimizzazione che consente di escludere da una query i dati che non rientrano nel suo interesse.


“Il nuovo ottimizzatore di query è stato progettato tenendo conto delle esigenze di carichi misti tipiche dei settori dove Sybase è presente, in cui coesistono applicazioni Oltp con esigenze di reportistica. Fino alla versione precedente, le performance potevano essere soggette a qualche defaillance. Per il carico misto su alcune applicazioni, benchmark interni mostrano che ora i tempi si riducono in alcuni casi dell’80%“.


A ciò si aggiunge un terzo elemento caratterizzante: la possibilità di crittare i dati all’interno del database. “L’encryption in se stessa – ha spiegato il manager – non risolve il problema della sicurezza, dato che il database memorizza i dati su supporti che possono essere sottratti, consentendo di ricostruire i dati anche in assenza del database E l’utilizzo di una password è soggetto alla visibilità di quest’ultima. Il cripting di Sybase utilizza invece una routine e una password abbinate all’utente del database, con i relativi permessi di sicurezza, e il dato viene memorizzato già crittato”


Qualche influsso negativo c’è sulle prestazioni, ma per ovviare al problema è stata data la possibilità di crittare solo le singole colonne che contengono i dati sensibili. Il lavoro di decripting, dunque, è limitato e i tempi, a detta del produttore, sono quasi trascurabili. Queste caratteristiche, insieme ad altre funzioni che limitano le operazioni di manutenzione, puntano a massimizzare il ritorno sull’investimento riducendo il Tco, valore sul quale la nuova versione Ase 15 punta molte delle sue carte.


Tra le altre peculiarità di Ase 15, si segnala la maggior apertura, che ora non è solo di tipo tradizionale, verso piattaforme e ambienti, ma riguarda anche i diversi sistemi di messaging. Per Linux è disponibile una versione gratuita di Ase 15, vincolata a 5 G di dati, 2 Gb di memoria e a 1 Cpu. Una proposta allettante per aziende con esigenze limitate o per applicazioni non strategiche o, anche, per chi vuole sperimentare la piattaforma Sybase per poi adottarla su scala più ampia.


Gli obiettivi di Sybase per la nuova versione sono chiari: capitalizzare le peculiarità tecnologiche consolidando i clienti dei settori storici (in Italia, oltre all’ambito bancario c’è la telefonia con Wind, Il Ministero del Lavoro e Sea Aeroporti) e crearsi un varco in quei settori con esigenze di gestione di grandi volumi e di sicurezza. Resta per ora alla porta in mondo produttivo industriale, vincolato a scelte applicative che in genere poggiano sui database che si spartiscono le principali quote di mercato (Oracle e Ibm in primis). Qui, l’integrazione nativa con l’offerta per l’Rfid iAnyWhere Solutions, sussidiaria di Sybase, potrebbe giocare qualche carta a favore.


Le prossime mete, già dal 2006, consistono nel supporto del grid computing e nella gestione delle informazioni non strutturate, direzioni che ormai danno l’impronta a tutto il mondo dei Rdbms.

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