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Sviluppare in JavaScript: gli editor più utilizzati

Per chi produce codice JavaScript i tool di sviluppo certo non mancano. Ci siamo già occupati degli ambienti IDE più interessanti da questo punto di vista, va detto che molto spesso gli sviluppatori non adottano soluzioni così articolate ma preferiscono un più semplice editor, purché dotato delle funzioni giuste.

Il motivo di questa scelta sta essenzialmente nella maggiore velocità degli editor rispetto agli IDE. Inoltre il punto di forza principale degli ambienti di sviluppo – ossia le funzioni di versioning, debug e in generale Application Lifecycle Management – è oggi un po’ meno “forte” perché molti editor si collegano a piattaforme esterne con funzioni in tal senso. Difficile ad esempio trovare un editor degno di nome che non dialoghi direttamente con GitHub.

Gli editor adatti a JavaScript sono molti, non sono ovviamente tutti uguali. Le opzioni si dividono essenzialmente negli editor “puri” e in quelli che derivano da alcuni IDE abbandonando le funzioni più complesse. Noi abbiamo scelto solo software multipiattaforma disponibile per Windows, Linux e macOS.

Gli editor puri

Ci sono pochi dubbi sul fatto che Sublime Text sia oggi l’editor multipiattaforma di riferimento. È molto reattivo, riconosce una cinquantina di sintassi (ovviamente anche JavaScript, HTML e CSS) e ha una serie di funzioni che ne aumentano l’ergonomia. Che abbiate davanti una configurazione multimonitor o che sviluppiate sempre e solo su un portatile, Sublime Text sfrutta al meglio lo spazio che trova.

Altro vantaggio di Sublime Text sta nella sua configurabilità e nelle possibilità di estensione. Praticamente tutto dell’ambiente di editing è personalizzabile, compresi i runtime per chi vuole effettuare build direttamente dall’editor, e c’è una ricca dotazione di estensioni che, nel caso di JavaScript, coprono anche Angular e React. Due i limiti principali: la documentazione asfittica e il costo di 70 dollari che può risultare elevato (non è richiesto però per il solo uso personale).

Sublime Text

Uno dei motivi per cui Sublime Text è così popolare è che l’offerta di editor davvero multipiattaforma è più limitata di quanto non si pensi. Anche per questo i grandi classici come Emacs e Vim hanno ancora molti estimatori fedeli, pur essendo decisamente retrò. Un’alternativa “stimolante” è Light Table, che ha in partenza la particolarità di essere nato grazie a campagna su Kickstarter.

È un misto tra editor e IDE che si contraddistingue per la filosofia del “feedback immediato” (ove possibile le modifiche al codice devono essere subito) e per la metafora del tavolo da lavoro (da cui anche il nome). In questo si vede la sua origine di editor per codice interattivo (Lisp) ma ora supporta bene anche il mondo JavaScript.

I fratelli minori degli IDE

È abbastanza logico che eliminando dai migliori IDE le funzioni più “di sistema” e lasciando solo quelle base e per la scrittura del codice, si arrivi a editor JavaScript di buona qualità. Accade anche per due tra quelli che abbiamo considerato IDE di buon livello nella nostra rassegna.

Visual Studio Code di Microsoft in effetti è anche più di un editor, tanto che lo abbiamo considerato un IDE “light”. A chi sviluppa in JavaScript offre due elementi molto interessanti: IntelliSense e l’integrazione di un compilatore TypeScript. Insieme, contribuiscono a creare funzioni di autocompletamento molto dettagliate per tutto il codice. Angular e React sono supportati attraverso estensioni.

Komodo Edit

Se invece avete eletto Komodo come IDE di preferenza ma vorreste anche qualcosa di più leggero (e gratuito), c’è Komodo Edit. Si perdono le qualità che rendono Komodo uno degli IDE migliori, in particolare il controllo del codice e le funzioni di collaborazione, e restano le funzioni di editing principali. È facile però che si senta la mancanza delle caratteristiche del fratello maggiore, per cui Komodo Editor convince soprattutto come “affiancamento” dell’IDE di partenza.

La strada tutta open source

Per chi preferisce un editor e vuole restare fedele al modello open source ci sono varie scelte, ma due sono più indicate di altre. Si parte da Atom, che ha la particolarità di venire dallo stesso team di GitHub e quindi di essere molto ben integrato con il repository online. È uno dei suoi principali punti di forza, perché permette ad esempio di editare immediatamente il codice presente su un repository di un progetto che vogliamo esaminare più in dettaglio.

Uno dei lati positivi di Atom, se ci si sa fare, è che è completamente modificabile. Ha il suo repository su GitHub che possiamo clonare e modificare a piacimento. Atom tra l’altro è scritto in CoffeeScript e gli sviluppatori lo portano avanti scrivendo in… Atom stesso.

Brackets

È una particolarità che condivide anche Brackets, un altro editor open source nato in Adobe proprio per lo sviluppo web. Supporta quindi molto bene JavaScript, HTML e CSS anche perché è con questi linguaggi che è stato creato e che si continua lo sviluppo (in Brackets). L’editor può contare su funzioni molto buone di autocompletamento del codice e su un modulo integrato per l’anteprima del codice HTML su cui si sta lavorando.

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