Suse Linux Enterprise 11: interoperabilità, virtualizzazione e cloud

Al lancio la nuova release nelle declinazioni desktop e server. Pronto anche Suse Studio, che sposa in pieno il paradigma JeOs.

Virtualizzazione e interoperabilità sono le parole chiave utilizzate da Andrea Rossi, country manager di Novell, per spiegare le caratteristiche del nuovo Suse Linux Enterprise 11, al lancio nelle declinazioni Desktop e Server.

Una soluzione che Rossi paragona oggi a una buona pavimentazione in cotto, funzionale, ma anche bella, sulla quale poggia una costruzione solida. Una soluzione, soprattutto, che risponde alla crescente disponibilità dei Cio ad adottare soluzioni Linux sia sul fronte server, sia sul fronte desktop.

Con Sle 11. Novellsi dice convinta di avere in mano la soluzione ottimale “dal dacenter al desktop”, nella quale si integrano in perfetta armonia le tecnologie frutto delle acquisizioni degli ultimi anni. Suse in primis, ma anche PlateSpin, che rappresenta la struttura portante sul fronte Workload, e Managed Objects, al cuore della proposta Business Service Management.

Numerose le caratteristiche della nuova release, nella quale sono stati integrati nuovi sistemi di monitoraggio e sicurezza (Linux Audit, Kernel Crash Dump), supporto nativo per i dispositivi WiFi, nuovi moduli Yast di controllo e gestione, oltre a OpenOffice.org 3 e Firefox 3. Ma soprattutto, di Sle 11 si enfatizza l’assoluta neutralità per quanto riguarda gli Hypervisor: la soluzione è ottimizzata per funzionare “con prestazioni quasi native” su tutti i principali hypervisor, inclusi VMware ESX, Microsoft Hyper-V e Xen.
Importante poi l’estensione Suse Linux Enterprise Mono, prodotto che permette ai clienti di far girare su Linux applicazioni basate su Microsoft.

Neutralità assoluta anche sul fronte hardware: Sle 11 è certificato per le principali piattaforme hardware, blade Cisco inclusi, mentre, per chi guarda al cloud, è in arrivo la certificazione all’interno di Amazon Elastic Compute Cloud (EC2).

C’è però un aspetto di questa nuova release che Andrea Rossi ha volto enfatizzare in modo particolare ed è la disponibilità di Suse Studio, definito un ambiente per lo sviluppo di appliance generate utilizzando solo le parti del sistema operativo necessarie ed essenzali. JeOs (Just Enough Operating System) è il paradigma sul quale si basa Suse Studio, che, concretamente, altro non è che uno spazio di lavoro online sul quale costruire l’appliance, testarla, realizzarla sia in formato immagine, sia su live Cd, sia ancora pronta per essere virtualizzata.

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