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Suse vara il sistema operativo multimodale per la trasformazione IT

Contestualmente all’annuncio della vendita di Suse da parte di Micro Focus al private equity EQT, la società porta avanti la propria proposta software, che ora verte su un nuovo termine, multimodale.

Per far capire che oggi alle aziende serve un sistema operativo multimodale il CTO di Suse, Thomas Di Giacomo, parte dalla considerazione che le aziende sono oggi impegnate a trasformare i propri sistemi enterprise per abbracciare le moderne tecnologie agili e occorrono differenti infrastrutture per differenti workload e applicazioni.

Questo per Di Giacomo spesso significa integrare piattaforme basate su cloud all’interno dei sistemi enterprise, come ci aveva spiegato durante l’ultimo Susecon europeo, combinando lo sviluppo a container con quello tradizionale, oppure combinando le applicazioni legacy con i microservizi.

Ecco perchè per colmare la distanza esistente tra infrastruttura tradizionale e infrastruttura software-defined, Suse ha creato un sistema operativo multimodale, Suse Linux Enterprise 15.

Il Cto di Suse, Thomas Di Giacomo

Si tratta di mettere a disposizione l’infrastruttura software-defined e le soluzioni per il delivery applicativo che permettono a DevOps e alle operazioni IT di soddisfare le esigenze del digital business con maggior agilità e a costi inferiori.

Allo scopo, rispondendo alle necessità dell’IT multimodale, Suse ha rilasciato Suse Linux Enterprise 15, Suse Manager 3.2 e Suse Linux Enterprise High Performance Computing 15.

Del resto, per Stephen Belanger, senior research analyst, Computing Platforms di IDC, Linux è diventata una delle piattaforme preferite per il cloud e per lo sviluppo di applicazioni native. Oggi Linux viene largamente usato per l’hosting di applicazioni tradizionali e di nuova generazione con metodi di delivery che vanno dal bare-metal a quelli basati su virtualizzazione e container.

Suse Linux Enterprise 15, dunque, ha i connotati di un sistema operativo modiulare che aiuta a semplificare l’IT multimodale, rende l’infrastruttura IT tradizionale maggiormente efficiente e fornisce agli sviluppatori una piattaforma di riferimento.

Il risultato è che gli utenti possono effettuare facilmente il deployment e la transizione di workload business-critical su ambienti on-premise e cloud pubblici.

La piattaforma Suse Linux Enterprise 15 utilizza una “common code base”, una base di codice comune, per assicurare la mobilità delle applicazioni tra ambienti IT multimodali differenti.

Suse Manager 3.2 è già disponibile mentre Suse Linux Enterprise 15 sarà disponibile da metà luglio. Le immagini di Suse Linux Enterprise Server 15 e Suse Manager 3.2 saranno disponibili anche su Amazon Web Services, Google Cloud Platform e Microsoft Azure

Pensata anche per gli sviluppatori, Suse Linux Enterprise Server 15 facilita la transizione da openSuse Leap alla versione pronta per essere utilizzata in produzione e supportata.

Creata per Linux, la nuova release di Suse Manager propone funzionalità dedicate all’abbattimento dei costi, al miglioramento dell’efficienza DevOps e alla facilità nella gestione di grandi deployment complessi su infrastrutture IoT, cloud e container.

Suse Manager aiuta i clienti ad aumentare l’efficienza delle attività DevOps e rispettare i requisiti di conformità attraverso un unico tool che gestisce e mantiene tutto, dai dispositivi edge fino agli ambienti Kubernetes. Suse Manager semplifica la gestione di grandi deployment complessi grazie a nuove funzionalità di UI estese basate su form.

Per le infrastrutture HPC (High Performance Computing) per supportare le attività analitiche avanzate (come AI e machine learning) e le applicazioni di modellazione simulata, SUSE ha presentato Suse Linux Enterprise High Performance Computing 15 come prodotto a parte rivolto a questo crescente mercato con un set completo di tool, supportati e progettati per ambienti di parallel computing, comprendenti la gestione di workload e di cluster.

Con un’enfasi architetturale rivolta al collegamento, Suse sa bene quale sia la necessità per le aziende di proteggere gli investimenti IT attuali mentre trasformano e modernizzano le proprie infrastrutture IT. I nuovi rilasci di prodotto proseguono lungo il solco di questa vision, aiutando le aziende ad aver successo nel loro percorso di trasformazione IT al ritmo che preferiscono.

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