Sun, un Sdk per automatizzare N1

Sun sta progettando un complesso di strumenti per “leggere” dentro la virtualizzazione dell’architettura N1.

23 dicembre 2003

Dodici, diciotto mesi. Il tempo di sviluppare un buon Sdk (software development kit) acconcio. La sua missione è quella di abilitare l’architettura N1 a incontrare le esigenze di system management, quindi un lavoro solitamente svolto da Hp, Ibm, Ca, Emc, Veritas e Sun stessa.


Protagonista dell’iniziativa, infatti è Sun, che ha lanciato il programma d’intenti per voce del proprio Cto, Hal Sterm.


Quello che Stern vuole dal progetto è qualcosa che faccia interpretare bene la virtualizzazione di N1 secondo i dettami del system management, ovvero di intelligere perché, ad esempio, un blade server, nel contesto di un data center, debba essere condiviso da più applicazioni.


Lo scopo del costituendo Sdk di Sun, quindi, è quello di avvicinare il più possibile il concetto di virtualizzazione ai sistemi, entrando sin nella loro intima costituzione, in modo tale che la gestione sistemistica abbia parte del lavoro già fatto.


Si tratta, quindi, di creare punti di contatto fra piattaforma e software, per condividere informazioni con N1 e di abilitare le terze parti a scrivere sopra le applicazioni le informazioni necessarie a rendere la virtualizzazione qualcosa di edibile per qualsivoglia struttura.


Logico che la creazione di uno strumento in grado di abilitare tali connessioni informative fa anche compiere un salto nella direzione dell’utility computing, ovverosia, verso l’automatizzazione del datacenter. O anche l’autonomizzazione.

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