Sulla strada di un Linux standard

I vari Linux vendor presenti sul mercato non sembrano più troppo restii a considerare l’ipotesi produrre un’unica versione del sistema operativo, per guadagnare credibilità presso le aziende.

È stato Ransom Love, Ceo di Caldera, a lanciare la proposta. E, stavolta, l’interesse di altri Linux vendor parrebbe più concreto del solito. L’idea è quella di arrivare a una singola versione del sistema operativo freeware, che serva a tutti per risparmiare sui costi e guadagnare in credibilità presso le aziende potenziali clienti. I lavori per lo sviluppo potrebbero, secondo indiscrezioni, cominciare nell’arco dei prossimi sei mesi e l’obiettivo è la produzione di una versione standard, che non obblighi a modifiche nella scrittura delle applicazioni. Dopo il bopom iniziale, il numero di distribuzioni dell’ambiente si è ormai stabilizzato
E, dunque, si sono create le premesse per una collaborazione che potrebbe prevenire ulteriori consolidamenti o necessità di specializzarsi in altri campi.
Secondo Caldera, occorre andare oltre la specifica Linus Standard Base, lanciata da poco, per ridurre un numero di distribuzioni arrivato a 190, dalle aziende più grandi ai singoli, secondo le stime di Idc. Un segno di disponibilità è parsa l’intenzione di spingere OpenUnix 8 (prima noto come UnixWare) verso il mondo open source, con l’accesso in sola lettura al codice sorgente per gli sviluppatori, mentre alcuni tool di benchmarking e utility Unix stanno diventando aperti attraverso la licenza Gnu.

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