Strhold dà la linea ai partner

Il distributore di Reggio Emilia incontra i partner e indica quali possono essere le strade di sviluppo del business

23 ottobre 2003 “Puntate sulle aree rilevanti del mercato, proprio quelle trascurate dai grossi player, cercando di cavalcare l’aumentata sensibilità dei clienti sui temi della sicurezza informatica”.
Sono questi gli elementi sui quali Strhold ha concentrato l’attenzione indicando la strada al proprio canale nel corso dello Strhold Business in Deep 2003, la due giorni tenutasi a Tremezzo, sul lago di Como, dove system integrator, software house e solution provider si sono trovati a dialogare direttamente con i vendor partner del distributore di Reggio Emilia.
Ne è venuto fuori una sorta di decalogo per affrontare il momento non certo felice, ma ancora ricco di opportunità per il mercato software che, secondo le previsioni dell’European Information Technology, nel corso del
2004 dovrebbe crescere del 3,3%. “Le applicazioni ci sono, occorre solo
renderle visibili e proporle sottolineando la possibilità per il cliente di
investire in nuove soluzioni tecnologiche aperte, che permettano di riutilizzare
il parco installato esistente, riducendo i costi d’impatto”, afferma Marco Colli
della direzione commerciale di
Sthrold .

Ma se le
difficoltà d’installare una nuova applicazione sono note a tutti, specie in
questi tempi di magra dove riuscire a far allentare i cordoni della borsa ai
clienti è davvero un’impresa, Colli invita a “offrire di più”.
Mostrando, per esempio, le potenzialità dell’offerta per capire quali e
quante informazioni i clienti riescono realmente a reperire dal proprio Erp.
Puntando sull’affidabilità, non solo delle soluzioni, ma anche del vendor e dei
partner con i quali ci si reca sull’end user. Sfruttando l’affermazione di
standard procedurali e normativi come, per esempio, la legge sulla Privacy e le
norme Iso 9000, che dovranno essere assecondati da idonee tecnologie. “Mi
vengono in mente database che il responsabile del trattamento dei dati sensibili
dovrà avere per gestire lo storico che si verrà a creare
”, continua Colli.
Non manca, poi, una “tirata d’orecchie” per quel che riguarda pirateria
e diritto d’autore, “un problema – ricorda Colli – che ci riguarda
un po’ tutti. Non è più tempo di chiudere un occhio per essere competitivi a
tutti i costi”.
L’accento della conversazione si
sposta poi su formazione e finanziamenti, strumenti (specie quest’ultimo) messi
a punto e affinati proprio di recente dal distributore che, oltre alla formula
proposta da vendor come Ibm, mette in campo una serie di forme finanziarie
portate avanti in prima persona “perché siamo una società privata e in
salute”,
sorride Colli, e da una finanziaria con la quale il distributore
si è accordato per offrire ai reseller che ne faranno richiesta finanziamenti
vicini al tasso zero.

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