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Un giorno le strade saranno dei camion senza conducente

I produttori di camion stanno testando mezzi automatici e anche il “platooning”, cioè veicoli che viaggiano in convoglio controllato da una tecnologia smart.

I vantaggi potenziali che conseguono dal minimizzare costi e tempo di trasporto sono evidenti, ma ci sono sfide legislative da superare.

Ce ne ha parlato Christoph Müller-Dott, Managing Director Central Southern and Eastern Europe di Orange Business Services.

Nel maggio del 2015 l’Inspiration di Daimler, un autoarticolato a 18 ruote, è diventato il primo camion autonomo autorizzato a viaggiare su strada quando lo Stato del Nevada gli ha concesso la licenza – attirando l’attenzione sui camion che si guidano da soli.

Da quando l’Inspiration ha fatto il suo debutto, tutti quanti, dalle compagnie di trasporti a lunga distanza alle società di raccolta rifiuti fino alle forze armate, sono alla ricerca di veicoli autonomi che promettono incrementi di efficienza nella supply chain, riduzione dei costi, un antidoto alla carenza di guidatore di camion e miglioramenti nella sicurezza stradale.

Uber, ad esempio, non ha fatto mistero di volere una parte del lucrativo mercato del trasporto merci. I camion a lunga distanza consegnano quasi il 70 per cento delle merci negli Stati Uniti, un mercato che vale oltre 700 miliardi di dollari. Lo scorso anno, Uber ha acquisito la società di tecnologia per i camion autonomi Otto, la quale ha raggiunto un traguardo significativo in questo ambito: ha utilizzato questa tecnologia per consegnare un carico di Budweiser lungo un percorso di 120 miglia in Colorado.

Anche Google ha notato il potenziale di mercato. Il team dedicato all’auto a guida autonoma della consociata Alphabet’s Waymo ha aggiunto gli autocarri alla propria flotta di veicoli autonomi in fase di test. Le prove su camion in Arizona cominceranno già nel corso nel 2017.

Camion della spazzatura senza pilota

Non è solo il trasporto merci ad attirare interesse. Volvo, assieme alla società svedese Renova, specialista nel riciclo dei rifiuti, sta testando camion senza conducente per la raccolta di rifiuti in ambienti urbani. Lo scopo è valutare come l’automazione possa contribuire a un impatto ambientale minore, al miglioramento delle condizioni di lavoro e della sicurezza del traffico.

Anche l’esercito statunitense sta sperimentando i camion autonomi, con la speranza di ridurre l’esposizione del personale militare in scenari di combattimento. Attualmente sta testando le comunicazioni radio da veicolo a veicolo e dal veicolo all’infrastruttura in Michigan.

La legislazione, tuttavia, non è ancora al passo con i camion senza guidatore e questo adeguamento potrebbe richiedere del tempo. Le leggi sul traffico in molte regioni del mondo sono attualmente basate sulla Convenzione di Vienna sul traffico stradale o dal suo predecessore, la Convenzione di Ginevra sul traffico stradale.

Una recente modifica alla Convenzione di Vienna consente i veicoli autonomi purché ci sia un dispositivo di disabilitazione manuale. Gli Stati Uniti e il Regno Unito non hanno firmato e ratificato la Convenzione di Ginevra il che, senza dubbio, dà loro maggiore spazio di manovra quando si tratta di veicoli senza conducente. Di conseguenza, il Dipartimento dei Trasporti statunitense si sta portando avanti con delle linee guida sui camion autonomi, previste entro la fine di quest’anno.

Cos’è il platooning

Il platooning di camion è probabilmente la prima grande applicazione degli autotrasporti autonomi, e promette benefici come maggiore efficienza del carburante e riduzione delle emissioni.

Il platooning dei camion comprende un numero di camion dotati di connettività all’avanguardia e di sistemi di supporto alla guida. Un pilota nel veicolo alla testa di ogni convoglio detta velocità e itinerario, gli altri camion seguono automaticamente.

La riduzione della resistenza aerodinamica per i veicoli che viaggiano dietro il camion di testa può tradursi in un aumento dell’efficienza del carburante fino al 10 percento. Dato che la maggior parte degli operatori attribuiscono il 30-40 per cento dei costi di trasporto al combustibile, questo è un risparmio molto significativo secondo ABI Research, che prevede che entro il 2025 esisteranno 7,7 milioni di sistemi di platooning di camion. L’associazione europea dei produttori di automobili (ACEA) si aspetta che il platooning sarà una visione comune sulle strade europee entro il 2023.

Lo scorso anno sei “plotoni” di autocarri autonomi realizzati da sei dei più grandi produttori europei in rappresentanza di DAF, Daimler, Iveco, MAN, Scania e Volvo, hanno effettuato un test pilota attraverso le frontiere terminato al porto di Rotterdam. Sebbene automatizzati, a bordo dei camion intelligenti c’erano comunque dei guidatori per garantire la sicurezza in caso di problemi di connettività, per esempio.

Il platooning oltrefrontiera, tuttavia, ha ancora un paio di ostacoli significativi da superare – in particolare una mancanza di normative standardizzate in tutti i paesi attraverso i quali i “plotoni” viaggeranno e la mancanza di standard di comunicazione tra i camion di diversi produttori.

I camion senza conducente sono già al lavoro, lontano dalle strade, nelle miniere. Le miniere di Rio Tinto in Australia Occidentale dispongono di autocarri senza conducente che operano 24 ore su 24, controllati a distanza da lavoratori a 1,200 chilometri di distanza a Perth. Esistono ancora grossi problemi giuridici da superare prima di vedere i camion senza conducente sulle autostrade pubbliche.

Quello deI veicoli sempre connessi, a guida autonoma, sta diventando il campo di battaglia tecnologico del decennio. I veicoli senza conducente promettono di renderci più produttivi, più consapevoli e più sicuri. Alla fine trasformeranno il paesaggio urbano.

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