Storie di ordinaria amministrazione di una scuola "superiore"

Cosa succede se i responsabili acquisti di un istituto superiore di Sondrio devono fare i conti con le regole Consip? Ce lo racconta Sergio Casiraghi, professore di informatica e membro della commissione acquisti presso l’Istituto d’Istruzione Superior …


Cosa succede se i responsabili acquisti di un istituto superiore di Sondrio devono
fare i conti con le regole Consip? Ce lo racconta Sergio Casiraghi,
professore di informatica e membro della commissione acquisti presso l’Istituto
d’Istruzione Superiore Alberto De Simoni di Sondrio.
Si tratta di un istituto che ha una trentina di classi suddivise fra commerciali
e geometri, una decina di laboratori Cad e specializzati nel trattamento di testi
e dati, per un totale di 120-130 personal computer con collegamento a Internet.
Nell’Istituto De Simoni di Sondrio gli applicativi vanno dai più tradizionali
Office alle dotazioni Cad e per le misurazioni, passando dagli applicativi per
la segreteria e l’insegnamento, fino ai pacchetti per la contabilità integrata
in uso nelle piccole e medie aziende locali. «Giusto perché i
ragazzi abbiano familiarità con quest’ultimi una volta diplomati»

ci dice Casiraghi.
Secondo il docente: «Rivolgersi alla Consip per gli acquisti di materiale
informatico ha richiesto un approccio completamente differente rispetto al passato.
Da una parte la procedura burocratica è andata nettamente snellendosi,
dall’altra si sono perse per strada alcune componenti della "vecchia guardia"
decisamente preziose. Come la valutazione fornita dalla commissione tecnica interna
(che fino a gennaio dell’anno scorso partecipava attivamente alla costruzione
dell’ordine da sottoporre alle tre o quattro società locali contattate
direttamente dall’Istituto), o i brevi tempi di consegna della merce»
.
Stando ai pareri raccolti fino a questo momento, infatti, nonostante l’introduzione
di un modello a marketplace, mancherebbe quel grado di efficienza che ci si potrebbe
aspettare da un procedimento automatico.

Fornitori fidati
«È chiaro – prosegue Casiraghi -, che anche prima di
Consip la procedura d’acquisto risultava molto lunga. Tuttavia, una volta aggiudicata,
la fornitura in ambito locale veniva risolta nel giro di una o due settimane dai
vari Onsite, da Edp Sondrio o da Pea Luigi della catena Wellcome ai quali ci rivolgevamo»
.
Tutti, tra l’altro, gestiti da ex studenti diplomatisi presso l’Istituto De Simoni,
«con i quali era facile consultarsi per un consiglio disinteressato
prima dell’acquisto di una soluzione»
ricorda il professore.
Ma le note dolenti sulle quali far leva per proporre un’offerta di canale
non sono finite. C’è in ballo anche la famosa questione "convenienza"
nell’acquisto tramite il sito www.acquistinretepa.it.
«A parte il fatto che resta ancora da dimostrare se quello applicato
da Consip è davvero il prezzo migliore
– afferma Casiraghi -, occorre
non dimenticare che se qualcosa non funziona nella dotazione informatica acquistata
tramite asta su Internet bisogna stipulare un contratto di assistenza a parte.
Solitamente, infatti, la garanzia dell’acquisto Consip vale solo per il primo
anno. Il che è un guaio, specie presso le scuole medie dove le competenze
informatiche del corpo docente non sono poi tanto diffuse e anche l’incepparsi
di una stampante può rivelarsi un problema. Inoltre, il ruolo della commissione
tecnica di ogni istituto è ora limitato al solo collaudo della dotazione
informatica per il cui acquisto, però, non ha più voce in capitolo.
A essere sinceri, in qualità di presidente del Consiglio d’istituto (di
un’altra scuola, ndr) trovo estremamente vantaggioso potermi garantire la dotazione
informatica di cui l’istituto ha bisogno attraverso una gara già assegnata
e della cui organizzazione non devo più occuparmi in prima persona assieme
alla segreteria. Tuttavia, notiamo, purtroppo, che spesso la qualità del
procedimento imposto dal Governo non è all’altezza delle aspettative»
.

Casiraghi chiude con un esempio pratico: «A più di due anni dalla
richiesta, siamo ancora in ballo con una trentina di computer acquistati a inizio
dell’anno scorso per un laboratorio multimediale di lingue, giunti fisicamente
presso la nostra scuola lo scorso giugno tramite procedura Consip vinta a livello
nazionale da una nota azienda produttrice di cloni italiana. E, come se non bastasse,
molte di queste macchine non si accendono neppure»
.

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