Storage e networking protagonisti a Francoforte

La fiera tedesca conferma la regola che vuole una manifestazione più interessante se chiusa al grande pubblico

Conferma il trend generale lo Storage Networking World Europe 2006 apertosi
il 4 settembre a Francoforte in Germania. Trend che vuole una manifestazione
interessante se chiusa al grande pubblico, riservata agli operatori del settore
e con un numero selezionato di aziende partecipanti.


Nonostante si possa pensare che l’argomento della manifestazione funzioni di
per se come un filtro e’ comunque vero che al suo interno potrebbero rientrare
di diritto aziende e pubblico di una fascia piu’ bassa. Cosi’ non e’: un
pubblico ristretto ai keynote di apertura, un unico padiglione riservato
dell’immensa fiera di Francoforte, spazi ampi per camminare, niente musica e
rumore.


Il pubblico e’ formato per la maggior parte da operatori di canale di fascia
medio alta, tipicamente system integrator e Var, purtroppo in maggioranza
tedeschi, pochi, invece, i clienti finali. Le aziende presenti sono meno di
cinquanta e sono certamente i nomi piu’ importanti del settore. Il carattere
ancora “nazionale” della manifestazione, dimostrato anche dalla
numerosa documentazione in lingua tedesca, è l’unica pecca che da
segnalare, soprattutto se si pensa a concetti come globalizzazione e unita’
europea, quest’ultimo simboleggiato benissimo dalla citta’ sede della Banca
centrale europea.


Gli argomenti trattati nei diversi keynotes sono, invece, assolutamente
internazionali: integrazione, ormai ovvia, tra storage e networking, incremento
delle performance, riduzione della complessita’ e compliance. Questi ultimi due
concetti sono stati al centro della presentazione di Ian Angell, professore di
Information Systems alla London School of Economics. Nell’intervento, tra
citazioni, anedotti e battute, il cattedratico ha sottolineato l’importanza per
gli operatori del settore di non perdere di vista il ruolo della tecnologia
evitando di utilizzarla come panacea. La tecnologia è capace di risolvere
specifici problemi in modo brillante e, se utilizzata con razionalità e per
tempo, a costi contenuti.


Ma è stupido illudere i clienti pensando che, grazie alla tecnologia,
un’azienda possa prendere il volo. Ian Angell non vuole raffreddare gli
entusiasmi ma, semplicemente, mandare un messaggio onesto e realistico. Infatti,
prosegue illustrando i noti casi (Enron e Shell) in cui l’osservanza delle
regole (compliance) avrebbe evitato immensi danni e perdite miliardarie. Dunque,
non illudere il cliente ma, piuttosto, essere realisti e capaci di trasmettere
in modo chiaro i benefici di tecnologie complesse ma potenti.

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