Startup Realoaded

Piccoli numeri, grandi aspettative, ampi vincoli normativi sono le caratteristiche attuali del movimento start-up visto dall’alto del Ministro Corrado Passera. C’è da lavorare.

A distanza di qualche giorno dal live blogging di Italia StartUp, torniamo sull’argomento -il cui rapporto è disponibile qui – per fare qualche valutazione a freddo. Ci viene in aiuto A digital ethnography of #isday 2”, un’analisi qualitativa e quantitativa delle reazioni in rete durante l’evento, a cura di @mantralex (Alex Ninja Giordano) per conto dell’Istituto di Etnografia digitale.

Il flusso canalizzatore e i trending topic
L’analisi di Giordano si sviluppa su Twitter. Il flusso narrativo catalizzato dall’hashtag #isday ha dato origine ad un totale di 2.789 tweet, che si estendono nell’arco di tre ore (10 – 13) includendo tutto il tweetstorming live dell’evento (circa due ore).
I tweet raccolti sono stati generati da un totale di 675 utenti, per una media di oltre 4 messaggi ciascuno nell’arco di tempo considerato.
I tag più frequenti sono stati, oltre a quelli specifici dell’evento stesso (isday, 2334; isday2, 457), i più generici startup (405) e Passera (263), con rapida discesa verso le 100 citazioni dal quinto classificato in poi.
L’ampio seguito che ha riscontrato l’evento nella twittosfera è testimoniato dal fatto che l’hashtag isday ha scalato in breve tempo la classifica dei trending topic italiani, piazzandosi, in conclusione dell’evento, al terzo tra i TT italiani subito dietro a #renzi2012 e #HappyBirthdayNialler. Personalmente non condividiamo l’affermazione che implicitamente avvalorino i trending topics di Twitter come misura di popolarità, visto che l’algoritmo ha scopi ben diversi, come paragonare lo champagne (i trend) al gewürztraminer. Per dirla con Vincenzo Cosenza, i trending topic sono “anomalie” rispetto al periodo immediatamente precedente; l’algoritmo premia i termini usati da molte persone diverse e predilige la novità e la velocità d’uso più che i volumi”. Insomma essere tra i trend non vuol dire aver ottenuto un’enorme quantità di citazioni, un dato che si può avere solo con un tool di data mining.

Mi è sembrato di vedere un tweet
Il numero dei retweet è un buon indice per stabilire il grado del successo raggiunto da determinanti utenti, nonché utile indicatore per comprendere l’atmosfera che si respirava nel corso dell’evento, scrive Giordano. Orbene il più condiviso ne ha avuto appena 27, ma era un messaggio di servizio (se fate refresh del sito italiastartup potete fare download del rapporto della taskforce). Se ci riferiamo allo specifico dell’evento, invece, il più ritwittato ha un punteggio di 18 ( trending topic. Ora è il momento di trasformarla in trending action. Numeri piuttosto bassi, che indicano come sostanzialmente pochi startuppari seguissero la diretta: ne desumiamo che o ce ne sono tanti che però non seguono Passera, o questi sono.
Un’altra lente con la quale guardare agli influencer dell’evento consiste nel conteggiare il numero di retweet e mention in entrata. Seguendo questa misura, scopriamo che la top10 degli utenti più popolari è composta per lo più dai profili ufficiali di organizzazioni e personaggi legati all’evento. Decisamente interessante, a nostro avviso, l’analisi degli snodi della conversazione. La rete risultante si compone di 654 nodi; è bene notare che il numero totale di utenti dal flusso narrativo è pari a 675, quindi addirittura il 96,9% degli user entra all’interno di una rete di interazioni dirette con gli altri user coinvolti, mentre il numero di tweet estemporanei, rivolti a un pubblico generico e decontestualizzato o privi di un riscontro di attenzione da parte di altri utenti, è estremamente esiguo.

Diritto del crowdfunding
Quando si è parlato delle misure legate al crowdfunding, ovvero la raccolta di fondi e risorse per il finanziamento delle start up per contributo diretto dei singoli, il numero di tweet si è impennato.
Personalmente ritengo questo argomento un po’ pericoloso. Esiste infatti un forte parere internazionale, al quale noi aderiamo, volto a rammentare agli entusiasti che il crowdfunding è per lo più illegale nel mondo, specialmente quello profit. Negli States l’uso del crowdfunding per finanziare le start-up ha fatto un salto con il recente Jobs Act firmato da Obama.
In Italia c’è dell’altro. Oscar Giannino, giornalista che si spende molto su questi argomenti, ricorda come per il fisco le aziende che non producono reddito nei primi anni di vita sono considerate società di comodo e come tali possono rientrare in illeciti non solo amministrativi ma anche penali? Maurizio Galluzzo segnala il podcast relativo.

Conclusioni
All’iniziativa manca una fase di assessment, che individui presente e futuro del numero di start-up e startupper, loro parametri vitali ed evoluzioni auspicate, senza la quale le misure non possono essere valutate in questa fase intermedia.
La raccolta di misure presentate è intelligente e ragionata ma ancora priva di strumenti di attuazione. Sappiamo che sono in arrivo, ma dubitiamo che potranno concretizzarsi nei pochi mesi di vita di questo Governo.

It’s time to reload. For real: let’s reaload!

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