Standardizzare l’It per migliorare i processi

Saes Getters ha centralizzato i servizi e ridisegnato il data center per ottimizzare la gestione It

L’innovazione è al centro della strategia di Saes Getters, società attiva nel settore dei componenti elettronici, che ogni anno investe più del 10% del proprio fatturato (che si attesta sui 180 milioni di euro) e, in oltre sei lustri di attività, ha registrato circa 350 brevetti. Un’impostazione sostenuta dall’Information technology, su cui si fondano tutte le attività di ricerca, produzione, amministrazione e vendita.

Con l’obiettivo di migliorare ulteriormente la gestione del gruppo e uniformare i processi, nel 2006 l’azienda ha deciso di implementare un unico Erp a livello globale e centralizzare i servizi It presso il data center di Lainate (Mi) dove si trova la sede centrale del gruppo.

«Il nuovo software ha rappresentato un salto di qualità – ha esordito Andrea Ciofani, Chief information officer di Saes Getters – e ci ha obbligato a ripensare completamente la nostra infrastruttura per centralizzare applicazioni e servizi presso il data center principale. Abbiamo progettato e dimensionato il sistema informativo sulla base della crescita strutturale che la direzione aveva previsto, avendo come priorità la continuità e l’affidabilità dei sistemi, oltre alla flessibilità e alla semplicità di gestione».

Il data center, che ospitava circa 50 server stand alone, è stato ampliato fino a ospitare 120 sistemi per offrire il giusto supporto alle applicazioni e ai servizi It, che vengono erogati alle diverse sedi via Web, oppure in modalità client/server. Un numero così elevato di server non avrebbe potuto essere gestito in modo tradizionale, in quanto avrebbe comportato oneri eccessivi in termini di spazio occupato, consumi di energia elettrica, costi e risorse necessarie alla manutenzione.

«Con la consulenza e il supporto di Cap, per pianificare lo sviluppo della nostra infrastruttura abbiamo scelto le tecnologie server e storage Hp», prosegue il Cio di Saes Getters che è passata a un’architettura basata su server blade, con l’installazione di 75 server fisici ProLiant della serie Bl. Attraverso quattro Bl460, e con l’aiuto di Vmware Vi3 Enterprise Edition, sono stati virtualizzati 40 altri server, con una drastica riduzione dei tempi di fermo macchina e un conseguente miglioramento della produttività interna e della soddisfazione degli utenti.

In parallelo, il system integrator ha supportato Saes Getters nello sviluppo di una soluzione di disaster recovery e nell’implementazione della nuova San, basata sulla piattaforma Hp StorageWorks Eva8100 e Eva4000 e completata da librerie StorageWorks Msl6030 per il backup, effettuato in modo completamente automatico.

È stato poi condotto uno studio per definire un piano efficace di ripristino dei dati e dei servizi It, che ha fissato in 8 ore il tempo massimo di disservizio tollerabile, entro il quale deve essere completato il processo di disaster recovery. In caso di guasti o eventi eccezionali a Lainate, la procedura prevede l’attivazione del data center secondario, situato presso la sede di Avezzano (Aq), in cui sono stati installati i sistemi necessari all’erogazione dei servizi It primari e al recupero di una copia aggiornata dei dati. Tutte le risorse hardware presenti a Lainate sono state, comunque, ridondate per dare maggiore sicurezza all’infrastruttura nel suo complesso.

Oltre a garantire operazioni a prova d’errore e il ripristino dell’operatività nei tempi previsti, la nuova architettura consente all’azienda di bilanciare meglio i carichi di lavoro e le applicazioni, ottimizzando l’utilizzo della rete e la capacità di banda. Il data center di Avezzano è, infatti, attivo in condizioni di normalità, ma viene utilizzato per alcuni servizi It (tra cui, ad esempio, la comunicazione VoIp) che sarebbero, invece, automaticamente sospesi all’avvio della procedura di disaster recovery.

Avendo standardizzato tutti i sistemi hardware, l’azienda è riuscita a migliorare ulteriormente la continuità dei processi senza aumentare i costi di gestione. Alcune risorse possono, infatti, essere condivise fra più sistemi ed è possibile intervenire più rapidamente in caso di guasti. «La scelta delle tecnologie – prosegue il Cio – si è rivelata vincente perché ci assicura livelli ottimali di prestazioni, affidabilità e soprattutto di flessibilità. La crescita di un ambiente It non è mai organica, ma riflette lo sviluppo o le difficoltà del business dell’azienda. Ecco perché è fondamentale la scalabilità. La stima del risparmio rispetto all’implementazione delle medesime soluzioni con tecnologie differenti è del 20%».

I server blade hanno rappresentato un passo importante per semplificare la gestione del data center e diminuire i relativi costi. Nell’ottica di ridurre la complessità dell’It, Saes Getters ha, inoltre, deciso di cambiare la modalità di acquisizione dell’hardware, preferendo prendere le nuove macchine in locazione e concordare con il fornitore il noleggio triennale e una formula omogenea per la manutenzione e la riparazione in caso di guasti.

Anche l’utilizzo di alcuni tool software ha contribuito a rendere più semplice la gestione It. Attraverso ProLiant Essentials Rapid Deployment Pack, ad esempio, sono state ingegnerizzate l’installazione e la configurazione dei server, riducendo il tempo necessario all’implementazione di ogni nuova macchina. Con Hp Systems Insight Manager è stata, poi, semplificata la gestione dell’intera architettura, mentre le procedure di backup sono state ottimizzate con Data Protector. La soluzione StorageWorks Command View ha permesso di snellire la gestione degli array, mentre gli applicativi StorageWorks Business Copy e Continuous Access hanno aiutato l’azienda a ottimizzare il flusso delle informazioni, assicurando la massima efficacia nella sincronizzazione e replica dei dati all’interno della San.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome