Stanca a Smau “C’è tanto lavoro da fare”

“Net economy atto secondo” è stato il tema del convegno di apertura dello Smau, che ha visto la partecipazione del ministro Innovazione e Tecnologie, Lucio Stanca.

Alla trentottesima edizione di Smau c’è una grande voglia di fare, di comunicare e di trasmettere ottimismo per il futuro. Sì, ci sono parecchi problemi in Italia, ma senza dubbio ci sono anche tutte le premesse per superarli. Al convegno di apertura della manifestazione, dal tema “Net economy, atto secondo” sembrava quasi che fossero bandite le parole crisi o recessione. Ottimismo trapelava dall’intervento di Antonio Emmanueli, presidente Smau e da quello del sindaco Gabriele Albertini, che tra l’altro ricordava come Milano con 240mila kilometri di fibra ottica (che vuol dire tutto e niente) sia una delle città più cablate al mondo. Dopo l’analisi di Giampio Bracchi che ha sottolineato come dalle negative esperienze passate si possano trarre delle valide lezioni per iniziare con più cognizione di causa il secondo atto dell’era Internet, si è passati a una serie di interventi di top manager. Se le considerazioni di Francesco Caio di Netscalibur, Elio Catania di Ibm, Umberto Paolucci di Microsoft, Stefano Venturi di Cisco e Giuseppe Viriglio di Alenia Spazio erano in linea con le attese, una voce controcorrente è stata quella di Elserino Piol, presidente di Pino Venture Partners, che ha affermato di non codividere il dilagante ottimismo dei relatori che l’hanno preceduto, in quanto l’Italia è in una situazione estremamente grave. Oggi il mondo della finanza e dei venture capital, da un eccessivo amore verso la tecnologia è passato a un totale disamore e non ci sono più soldi per iniziative innovative, anche se valide. Ad affossare le iniziative della net economy in ambito Tlc ci si sono messi anche i Governi che invece di incentivare le società che vogliono investire in nuove tecnologie, come l’Umts, si sono messi a fare le aste con i risultati che tutti conosciamo. “Bisogna premiare le società che vogliono investire invece di penalizzarle” ha concluso Piol.

Chicco Testa, presidente di Enel, ribattendo all’intervento doi Piol ha affermato che sicuramente si è in presenza di un certo rallentamento ma che Enel ha saputo cogliere le opportunità di Internet e oggi trae il massimo beneficio dall’uso pervasivo delle tecnologie.


A conclusione del convegno l’attesa relazione di Lucio Stanca, ministro Innovazione e Tecnologie. Con un passato da top manager in Ibm, Stanca ha ammesso di trovarsi a gestire la situazione di un Paese che ha accumulato un forte ritardo sia tecnologico che culturale rispetto ai paesi più industrializzati. “In una recente classifica – ha detto Stanca – l’Italia si è collocata al 25esimo posto tra 55 nazioni analizzate” Le mosse da fare sono tante e in varie direzioni. ”Mi sono personalmente impegnato – ha affermato il ministro – a offrire un incentivo sostanziale alle aziende per la formazione. La prima sfida è valorizzare la dimensione umana”. Ribadendo il suo impegno di volere portare l’Italia nell’economia digitale, Stanca ha elencanto le aree che verranno coinvolte dal rinnovamento: l’impegno di offrire istruzione, competenze e programmi a studenti e università che devono vedere nelle tecnologie uno strumento di studio; supporto alle Pmi per accedere all’informazione digitale; utilizzare in modo più valido il Sud, sfruttando gli investimenti offerti dalla Comunità europea; adeguare la firma digitale alle nomative europee. Un grande lavoro attende anche la riorganizzazione e la modernizzazione della Pa, sia centrale che locale. Il 75% dei posti di lavoro sono informatizzati ma i cittadini non ne vedono ancora il beneficio. Quindi, sono in atto delle iniziative affinché un’unica rete colleghi Pac e Pal e consenta ai cittadini di beneficiare di servizi e informazioni che facilitino il dialogo con le istituzioni pubbliche. Un altro piano ambizioso riguarda l’e-procurement. Le aste online, oltre a spingere le aziende che sono interessate a offrire i propri servizi alla Pa a informatizzarsi, possono garantire risparmi del 30%. ”C’è moltissimo da fare – ha concluso Stanca – per cui chiediamo anche la collaborazione di di esperti del settore e di operatori in fatto di idee e di contributi”.

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