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Stackit, il robot che assembla le sneaker Nike

Si sa che le lavorazioni manuali sono una parte ancora importante nella produzione delle scarpe, ma non tutti sanno che anche scarpe di concezione molto moderna come le sneaker non possono essere realizzate senza una buona dose di manualità.

La parte superiore di una scarpa sportiva appare come un tutto unico ma è in realtà costituita da molti componenti e strati di materiali diversi – anche una quarantina – che dopo essere stati correttamente posizionati vengono combinati insieme per fusione. Questo può piacere a chi non ama le fabbriche automatizzate, per le case produttrici invece il fatto che ci vogliano 10-20 minuti per mettere insieme la parte superiore della scarpa non è un vantaggio.

La complessità della produzione manuale è il motivo per cui aziende come Nike o Adidas hanno realizzato grandi fabbriche in Cina, dove è possibile concentrare centinaia di lavoratori a basso costo per arrivare a grandi volumi di produzione. Ma logisticamente sarebbe molto meglio avere anche fabbriche più piccole ma più vicine ai mercati importanti come l’Europa e gli Stati Uniti. Basterebbe ridurre la componente manuale della lavorazione puntando sulla robotica.

Nike ha fatto proprio questo investendo in Grabit, azienda americana partecipata anche da Samsung che ha realizzato diversi sistemi di logistica e assemblaggio automatizzati sfruttando l’attrazione elettrostatica.

In applicazioni come la produzione delle scarpe il suo prodotto principale è un sistema robotico battezzato Stackit: è dotato di manopole elettro-adesive che si attaccano a qualsiasi materiale e, grazie a una telecamera di controllo, possono posizionare con estrema precisione strati e componenti diversi uno sull’altro.

Stackit per ora non lavora da solo quando si tratta di assemblare una scarpa. Il sistema prevede la collaborazione con un operatore umano, ma anche questi viene “comandato” da un software di controllo, che gli indica dove sistemare i vari componenti della sneaker.

A quel punto il sistema robotico li raccoglie con l’attrazione elettrostatica, li impila e li passa alla pressa che li fonderà insieme. Questo aiuto aumenta drasticamente la produttività: l’assemblaggio passa da 10-20 minuti a circa uno, con un volume di produzione che raggiunge i 300-600 paia di scarpe per addetto al giorno.

L’utilizzo di sistemi come Stackit permette ai vendor di considerare l’opzione del reshoring per almeno una parte delle loro attività. I robot sono ancora costosi (circa un centinaio di migliaia di dollari) e vanno manutenuti con attenzione, ma consentono comunque di realizzare piccole fabbriche da un centinaio di addetti che si occupano della produzione di modelli a maggior valore aggiunto.

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