SpiderOak – Sincronizzazione e backup anche su Internet

Il problema Disporre di uno strumento che consenta backup online, sincronizzazione e condivisione file con accesso via Web La soluzione SpiderOak si basa su un client (per Windows e Mac) e usa connessioni cifrate per lo scambio dei dati

Backup online, sincronizzazione sicura del contenuto dei dischi, condivisione
di file fra diversi PC. Tutte operazioni che, se effettuate con tecniche tradizionali,
risultano tediose e scomode, ma che via web possono essere effettuate con facilità,
in automatico, dietro le quinte e in modo continuativo. Gli strumenti in grado
di fare questo continuano a diffondersi. Uno dei primi rappresentanti della
categoria è stato DropBox, disponibile in versione gratuita e a pagamento
a seconda della quantità massima di dati sincronizzabili.

Ecco ora aggiungersi al panorama il nuovo SpiderOak. Basato su un client disponibile
sia per Windows sia per Mac OS, il programma si appoggia a un server su Web
e utilizzando connessioni crittografiche sicure supporta, su un insieme di macchine
grande a piacere, diverse operazioni: backup online, sincronizzazione fra più
macchine (in entrambi i casi con possibilità di accesso protetto via
web ai file tramite un comune browser), condivisione pubblica di un insieme
di file (Shared Room) con accesso via Web tramite una URL.

Per quanto riguarda l’operazione di backup il programma consente di specificare
con facilità, indipendentemente su ogni PC, quali cartelle includere
nel backup set. Sarà così possibile avviare il processo che identificherà
e poi accoderà per la spedizione al server di backup i vari file coinvolti;
dopo un certo tempo l’operazione sarà completata (l’upload
verso i backup server non è velocissimo; abbiamo rilevato una velocità
media di 100 KB/secondo, sicuramente non imputabile alla velocità della
connessione Internet usata per la prova) e si potrà sia effettuare attraverso
il client il ripristino della versione desiderata di determinati file, sia accedere
agli stessi file dal sito Web di SpiderOak, usando le stesse credenziali (username
e password) specificate per la configurazione del client.

Ben organizzata la funzione View (utilizzata anche per il ripristino) con cui
è possibile, per un qualunque file del backup set, ottenere l’elenco
delle diverse versioni memorizzate per ispezionarle o ripristinarle. I file
ripristinati vengono depositati da SpiderOak in una apposita cartella locale
Downloads.

Il programma rileva le variazioni alle cartelle sotto backup solo se è
in esecuzione (eventualmente ridotto a icona); in caso contrario non può
accorgersene. Anche quando è in esecuzione, inoltre, è afflitto
da una certa lentezza nella scansione automatica delle cartelle sottoposte a
backup, che viene effettuata periodicamente, a volte con qualche minuto di ritardo,
e non scatenata in automatico appena si verificano modifiche (è disponibile
un pulsante per forzare una scansione immediata delle cartelle, ma non è
questo il modo in cui un utente si aspetta che funzioni un sistema di online
backup automatico).

È probabilmente a causa di questa lentezza che durante i nostri test
si è verificata, con nostra assoluta sorpresa, la sparizione di alcuni
file spostati in gruppo, lato PC, da una sottocartella all’altra in un
albero sottoposto a backup, con la cartella destinazione condivisa con un Mac.

Nella particolare situazione osservata, i file non risultavano più disponibili
nemmeno sul backup storico ma, inspiegabilmente, solo fra quelli cancellati
(e solo in una delle due cartelle fra le quali erano stati spostati nelle due
direzioni), cosa che ne ha consentito il recupero, ma, a nostro giudizio, questo
comportamento ingiustificato può sconcertare.

Successive ripetizioni della prova hanno dato luogo ad altri comportamenti
inattesi: anche copiando o spostando i file nella cartella incriminata, essi
si ostinavano a non apparire mai lato Mac, oppure ne appariva solo una parte
(anche dopo un’attesa di diversi minuti) o, ancora, se ne ripeteva l’inaccettabile
sparizione anche dalla cartella di origine. In conclusione, per quanto osservato,
sconsigliamo nettamente di abilitare la funzione di condivisione su una cartella
in cui si trovano, o potrebbero venire spostati, dati importanti, anche se sottoposti
a backup.

Meglio creare una cartella dedicata e attivare la funzione backup e condivisione
su quella cartella, in modo separato dal backup dei dati essenziali, che è
bene risiedano in una porzione di albero non condivisa. Molto comode risultano
invece le funzioni di accesso via web ai file del backup, grazie alle quali,
con un semplice browser, anche un dispositivo di tipo diverso (o un PC o Mac
su cui non sia installato il client) può scaricare i file del backup.

Utile anche la possibilità di esporre una Shared Room con un insieme
di file pubblici, anch’essi accessibili via Web ma, in questo caso, senza
username e password, semplicemente aprendo una determinata URL (parzialmente
personalizzabile) che può essere inviata via mail ai destinatari.

Come Shared Room, da un qualunque PC del gruppo si può scegliere, come
cartella da condividere, non solo una cartella locale ma anche una cartella
di qualunque altro PC del gruppo. Una Shared Room non è ad accesso protetto:
chiunque conosca (o indovini) la URL può accedere al contenuto. Poco
importa, quindi, che il trasferimento sia protetto con protocollo HTTPS. L’unica
forma di protezione sta nel fatto che la chiave di accesso, che viene scelta
da chi condivide, può essere lunga fino a 60 caratteri, ciò che
rende potenzialmente arduo indovinarla.

Non viene comunque eliminato il rischio che la chiave venga accidentalmente
rivelata da coloro ai quali essa viene comunicata per consentire loro l’accesso
(si tenga conto che la chiave appare in chiaro nella barra dell’indirizzo
del browser, pertanto basta una cattura da schermo o un vicino di scrivania
con occhio acuto e buona memoria per copiarla e ottenere accesso ai file).

Carta
d’identità
Software: SpideOak
Categoria: Utility
Versione: Freeware
Lingua: Italiano
Richiede
installazione :
S.O. Windows, Mac

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