Sono 117 le reti di imprese attive in Italia

Le aziende coinvolte sono 560. In prima fila il settore dell’industria e artigianato, seguito da servizi e commercio. Le province interessate sono 73 e 18 le regioni.

Fare il punto sulle
motivazioni che hanno spinto le imprese a utilizzare il contratto di rete, sui
problemi che hanno dovuto risolvere e sugli eventuali aspetti organizzativi,
amministrativi e normativi da affrontare per rendere lo strumento pienamente
coerente con le forti aspettative maturate tra le imprese.

E’ stato questo il tema
alla base dell’incontro che il Referente Nazionale delle Piccole e Medie
Imprese, Giuseppe Tripoli, al Dicastero di Via Veneto, ha avuto ieri con i
diretti protagonisti imprenditoriali per esaminare le principali prospettive.

Il Ministero dello
Sviluppo Economico ha nei mesi scorsi lavorato a una prima mappatura
qualitativa del “fenomeno reti”,
attraverso contatti telefonici diretti con le imprese. Da questa attività è
emerso che le queste le motivazioni principali che hanno spinto già oltre 560
imprese del nostro Paese a sottoscrivere un contratto di rete sono state: strutturare
e dare continuità alle collaborazioni informali tra imprese; avviare
investimenti innovativi in modo congiunto; rafforzarsi nei confronti del
mercato e dei grandi operatori; tutelare il know-how specifico proprio delle
aziende.

Oggi si annovera un totale
di 117 contratti iscritti nel Registro delle Imprese – che interessano 73
Province in 18 Regioni italiane – (Fonte dati Infocamere – aggiornati al
31/08/2011). In particolare, secondo i dati Infocamere, i settori nei quali si
stipulano più contratti di rete sono Industria e Artigianato con 285 imprese
coinvolte, i Servizi con 165 e il Commercio con 34 imprese. Al momento, le
regioni più attive si sono dimostrate il Veneto, l’Emilia Romagna, la Toscana,
le Marche e la Campania.

Mister Pmi si è assunto l’impegno
a svolgere un ruolo di facilitatore del “fare rete tra le reti”, continuando a
monitorare il fenomeno. Inoltre, entro breve renderà disponibile alle imprese
un sito web che servirà anche da luogo di raccolta di migliori prassi, con
particolare attenzione alle esperienze di aggregazioni mirate
all’internazionalizzazione e all’innovazione di processi e prodotti.

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