Soluzioni chiavi in mano nel file management dal nuovo Idm Group

Con l’acqusizione di Anacomp, Idm è diventata la terza realtà (con 300 dipendenti) per importanza in Italia nell’ambito della gestione dei documenti

«Nemmeno a costruirla in laboratorio veniva fuori una così totale complementarietà, sia sul fronte parco clienti che sull’offerta» afferma subito Mario Calcagnini, general manager di Idm Group, nel commentare la recente acquisizione di Anacomp. Infatti, Idm (Integra Document Management) nasce fondamentalmente nel business del file management, quindi gestione archivi e servizi di estrazione del documento a richiesta dell’utente, su un parco clienti in prevalenza del settorassicurativo (che porta il 70% dei ricavi), mentre Anacomp ha una clientela più diversificata, con un minimo di verticalizzazione sul banking, con specializzazione sul mondo dell’archiviazione ottica e delle tecnologie a supporto del Bpm (Business process management). Insieme rappresentano il terzo gruppo nel settore specifico in termini di ricavi in Italia (gli altri sono Comdata e Dataservice).

«In questo momento – riprende il manager – abbiamo un’offerta globale e completa, in quanto siamo in grado di proporre al cliente soluzioni chiavi in mano, dalla logistica allo stoccaggio attraverso la gestione e la pubblicazione online di documenti e immagini, fruibili tramite i nostri data center. Per noi, presentarci oggi con una soluzione chiavi in mano significa tranquillizzare il cliente, sul fronte della copertura e del presidio del processo in outsourcing, e garantire anche una buona reattività a seguito di variazioni di quelli che sono gli step e le logiche di lavorazione». Attualmente le due realtà stanno lavorando per diversificare l’ambito del parco clienti, aprendo alla Gdo e alle multiutility, due settori dove peraltro hanno già guadagnato delle commesse. E questa è una prima conferma che il modello industriale funziona, in fatto di competenze e di attitudine a valorizzarle, in attesa che le due realtà, sotto tutti gli aspetti, a ottobre vengano fuse, per incorporazione di Anacomp.

Adesso, quindi, sotto il cappello Idm Group operano due business unit, la ex Anacomp Italia, che si chiama Idm Solutions, focalizzata su progetti a elevato contenuto tecnologico di gestione degli archivi e dei processi digitali, mentre il nucleo di Idm, che viene veicolato come Idm Services, è focalizzato su servizi di gestione degli archivi e dei processi cartacei. «In particolare con la nuova realtà, dal punto di vista del servizio, vorremmo cavalcare l’onda del Business process management e delle applicazioni software – sottolinea Calcagnini -. Nel nostro caso, l’approccio al cliente è a progetto: noi cerchiamo di capire le sue esigenze, produciamo un documento con tutto il programma, dopo di che andiamo a sviluppare il modello di costing». E valutate anche il Roi? «Il Roi è una cosa bellissima, di cui tutti parlano, ma oggettivamente fare un Roi ex ante l’attivazione di un processo è una cosa spesso poco credibile. Noi riusciamo a misurare, dopo un po’ che il processo è a regime, il cost saving effettivamente traguardato, quello che si vede sul conto economico. Ma va anche detto che il motore del cambiamento è il cliente che, per quanto ci riguarda è soprattutto l’uomo di business, il quale, per esempio in una banca, deve risolvere come gestire in casa 10.000 pezzi di carta al mese, di cui deve avere l’immagine, i dati contenuti e la pubblicazione su Internet, visto che il suo cliente finale vuole vedere online la pubblicazione del suo estratto conto appena questo è stato emesso. Sul fronte del documento digitale, l’Italia è all’avanguardia dal punto di vista normativo, ma in termini di adozione reale scontiamo l’approccio obsoleto, fino a oggi, della Pubblica amministrazione. Brunetta ora sta spingendo affinché tutti i documenti siano fin dall’inizio digitalizzati, per cui vuole far sparire la carta dagli uffici. Speriamo che ci riesca».

Per il cliente di Idm, la rintracciabilità del documento, di cui la società è totalmente responsabile in quanto viene allocato all’interno dei suoi centri dati, è immediata. Attualmente Idm dispone di 4 archivi (a Rho, Sulbiate, Domodossola e Crema), di 3 centri di lavorazione dei documenti (a Rho, Sulbiate e Milano) e di due data center (a Rho e a Milano), per cui è in grado di vendere servizi di disaster recovery e di business continuity, in quanto i due data center sono ridondati.

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